Pagamenti elettronici, si valuta il rinnovo del Bonus Pos per le commissioni

Oltre a una riduzione delle commissioni sulle transazioni elettroniche, il Governo starebbe valutando un’altra misura a sostegno degli esercenti volta ad alleggerire i costi sui pagamenti cashless: il rinnovo del Bonus Pos.

L’agevolazione, introdotta per la prima volta nel 2020, dovrebbe rimanere - secondo quanto si apprende da Il Messaggero - sotto forma di credito di imposta, da utilizzare per compensare i debiti fiscali del messe successivo alle spese sostenute.

Il bonus
Come negli anni passati, il bonus – pensato per partita Iva, professionisti, commercianti e artigiani che non abbiano superato i 400mila euro nel 2022 -  dovrebbe riguardare il 30% delle commissioni. Non cumulabile, non potrà essere inserito nell’Irap.

Come funziona
Ogni mese il gestore del servizio del Pos invierà un documento ai clienti sottolineando le commissioni pagate. Dal totale sarà quindi calcolato il 30%, che verrà restituito come credito d’imposta.

Il documento sarà quindi inviato all’Agenzia delle Entrate.

Per i professionisti, sono previsti i venti giorni del mese successivo per completare le procedure e comunicare tutte le informazioni per ricevere il bonus.

Per beneficiare del bonus, gli esercenti dovranno presentare la richiesta autonomamente sulla propria pagina dell’AdE, inserendo il numero delle transazioni effettuate con il Pos in tutto il mese, l’importo delle commissioni ed eventuali costi fissi.

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