Azemar e l’Oceano Indiano: segnali positivi per l’inverno, ma l’estate fatica

Ancora un anno di transizione per l’Oceano Indiano. Con una crescita del 60% sul 2021, Azemar ha ormai quasi eguagliato i numeri del 2019, chiudendo la scorsa stagione con circa 7.800 passeggeri alle Maldive e 4mila fra Zanzibar, Mauritius e Seychelles.

“I segnali per il 2023 sono positivi ma contraddittori - spiegano Monica Micheli e Loris Giusti, rispettivamente responsabile prodotto e direttore commerciale Azemar -, dal momento che le prenotazioni per l’inverno sono già molto consistenti, pari a circa il 40% del 2022, mentre l’estate fatica".

Il nodo dei costi
Tradizionale periodo di vacanza delle famiglie e con soggiorni più lunghi, giugno, luglio e agosto, l'estate risente inevitabilmente del +30% dei costi dei voli di lungo raggio, che ha spinto a un +10% il costo medio dei pacchetti nell’Oceano Indiano. "L’intenzione di viaggio resta alta - dicono i nostri interlocutori -, ma per la piena concretizzazione dobbiamo confidare nelle riduzioni del volato previste nel 2024”.

A trainare la ripresa sono in ogni caso i viaggi di nozze, accumulatisi nel periodo pandemico e oggi concentrati quasi all’80% nelle Maldive, con pacchetti medi fra gli 8 e i 9mila euro. In crescita pure i combinati da Dubai e Doha (soprattutto dopo i Mondiali di calcio) verso l’Africa dei safari, con Zanzibar destinazione principe dell’area. Quanto allo Sri Lanka, dove l’operatore si riaffaccia tramite l’Aditya Resort, il 2023 sarà un anno di studio strategico post-pandemico.

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