Riggio, Enac: "Se non investiremo su Fiumicino resteremo dei nani"

"Intendiamo crescere o restare nani?". La domanda provocatoria arriva da Vito Riggio, presidente dell’Enac, che al termine del suo mandato istituzionale ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa elencando quelli che, secondo lui, sono i punti critici del futuro dell’aviazione civile in Italia.

"C'è ostilità per le infrastrutture"
Rilasciando sul canale istituzionale Enac Channel una video intervista, il manager elenca i risultati raggiunti dall’Ente negli ultimi anni, ma anche i possibili freni allo sviluppo.
“Si vogliono realizzare le infrastrutture, oppure questa riflessione deve continuare?” si chiede il presidente, sottolineando quella che lui definisce “una specie di ostilità nei confronti delle infrastrutture”.

Il confronto con Istanbul e Madrid
Fiumicino, dunque, va ampliato o no? La risposta del presidente è scontata: “Abbiamo - sostiene Riggio - una taglia di aeroporti medio-piccoli che non possono crescere, se non interveniamo su Fiumicino resteremo nani nel senso che arriveremo a 55 milioni di passeggeri e poi avremo la concorrenza di Istanbul, che punta ad averne 120 milioni, ma anche di Madrid Barajas”.

Il traffico, aggiunge, si svilupperà sempre più sulla direttrice orientale, sulla Via della Seta: “Bisognerà capire - ipotizza polemico - se per venire in Italia bisognerà atterrare a Istanbul e poi prendere un volo locale o addirittura un treno”.
Il no alle infrastrutture deve, dunque, venire meno per non penalizzare il nostro Paese che, aggiunge Riggio, ha assistito negli ultimi anni a un aumento di 100 milioni di passeggeri, per arrivare attorno a 175 milioni.

"I soldi li mettono i concessionari"
Non ha senso, dunque, bloccare lo sviluppo degli aeroporti, soprattutto considerando che in questo settore “i soldi per le infrastrutture li mettono i concessionari, noi ormai da anni non abbiamo nessun onere finanziario pubblico sugli aeroporti italiani”.

Molto dipenderà, dunque, dalla capacità di direzione politica che verrà sviluppata nel corso dei prossimi anni: “Io - commenta Riggio - penso che bisognerebbe continuare sull’indirizzo che ho sostenuto: ad esempio lasciare i tre aeroporti maggiori nella capacità di gestione anche tariffaria dell’Enac. Vedo invece che l’orientamento a cui ci si sta piegando da parte della Commissione europea è diverso”.

Separare la regolazione tecnica da quella tariffaria, secondo Riggio, è un grande errore: “Si tratta - spiega - si un settore totalmente liberalizzato, in cui non c’è presenza dello Stato, quindi non ha senso spostare la competenza tariffaria su un’autorità indipendente”.

"Nazionalizzare Alitalia? Un grande errore"
Infine la questione Alitalia, su  cui il presidente non ha dubbi: “Ho sempre pensato che la nazionalizzazione sia un grande errore - sostiene -, però se diventasse indispensabile per ragioni di consenso ancora una volta, bisognerebbe almeno farla con la piena consapevolezza che senza un partner industriale di grande livello è molto difficile uscire da questa crisi permanente”.

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