La fine dell’A380Airbus chiude la produzione del gigante dei cieli

Il più grande aereo passeggeri del mondo non decollerà più. Dopo 12 anni Airbus ha infatti deciso di chiudere la produzione dell’A380. La motivazione è quella che da sempre regola le politiche industriali: la redditività. Emirates, infatti, sta tagliando gli ordini per il ‘gigante dei cieli’ e, di conseguenza, come spiega la stessa Airbus “manca la base per sostenere la produzione”.
Nei giorni scorsi anche Qantas aveva deciso di rinunciare all’acquisto di otto aerei di questo tipo.

Una mossa, quella di Airbus, che pare in contrasto con il ritmo frenetico con cui sta crescendo il traffico aereo, ma in realtà non è così. Come osserva ilsole24ore.com, infatti, di pari passo con l’incremento dei voli aumenta la necessità, da parte delle compagnie aeree, di disporre di jet bimotori agili e veloci nelle connessioni, piuttosto che di ingombranti jet quadrimotori, talmente grossi da costringere gli aeroporti a costruire nuove piste per poterli ospitare.

Costi tropppo onerosi
Inoltre in un aereo così grande ogni posto invenduto rappresenta un danno alle finanze del vettore a causa del costo del carburante necessario per far volare l’enorme macchina su due piani.

Un duro colpo per Airbus, che aveva previsto di poter surclassare, con il nuovo aereo, i 747 di Boeing. Già in passato il gigante europeo dell’aviazione aveva deciso di dimezzare il ritmo di produzione del velivolo, passando lo scorso anno a un solo esemplare al mese.

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