La sfida dei vettori per conquistare i passeggeri premium

Hanno generato il 29,8% per cento delle entrate totali, e non c'è da stupirsi se le compagnie aeree li corteggiano con ogni mezzo. I passeggeri delle classi premium, nel 2018, hanno rappresentato solamente il 5,1% del traffico internazionale totale: una semplice particella, ma dal considerevole peso specifico.

Secondo la Iata, nel 2018 i rendimenti delle classi premium si sono mantenuti migliori rispetto a quelli di economy. Le aerolinee sono quindi sempre più propense a investire molte risorse per innalzare il comfort, in particolare nelle business class, che hanno ormai raggiunto livelli così elevati da superare le prime classi: pitch a 192 cm sugli aeromobili lungo raggio, sedili che si trasformano in letti, wifi interattivo, live tv e cucina gourmet.

Un fenomeno così rilevante che all'Itb di Berlino le compagnie stanno presentando le ultime novità e i plus per i passeggeri premium. Ma il criterio del turismo contemporaneo è di offrire un'esperienza di viaggio globale, ed ecco che anche gli aeroporti assumono un ruolo importante. Le lounge entrano a far parte della Business class experience: quella di Turkish Airlines, nel nuovo aeroporto di Istanbul, ad esempio, è dotata di vere e proprie suite d'hotel, sala cinema con poltrone, sala da bigliardo, ristorante self service e intrattenimenti per bambini. S. P.

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