Il Perù difende Machu Picchu: timori per il nuovo aeroporto

Preservare Machu Picchu, che già mostra i primi segni dei danni generati dai frequenti passaggi e da visitatori poco rispettosi. È questo l'obiettivo delle autorità peruviane che hanno decretato un limite degli accessi turistici alla cittadella Inca dal 15 maggio al 28 maggio, periodo che potrà essere prorogato. A essere interessate saranno le aree relative al Tempio del Sole, al Tempio del Condor e alla Piramide Intiwatana: secondo le disposizioni del Ministero della Cultura di Lima solo 6mila turisti al giorno (divisi in due gruppi) potranno ammirare queste rovine per un massimo di tre ore.

Nel 2017 sono stati 1,5 milioni i visitatori arrivati alla cittadella, più del doppio del numero raccomandato dall'Unesco.

Ma le preoccupazioni di archeologi e popolazione locale si stanno concentrando anche sulla costruzione di un aeroporto internazionale a Chinchero, 3.800 metri di altitudine; si trata infatti di un'antica città Inca e porta d'accesso alla Valle Sacra, con notevoli ricchezze storiche e paesaggistiche.

Il nuovo scalo dovrebbe 'alleggerire' il traffico che grava sull'aeroporto di Cusco (il più utilizzato per raggiungere i siti archeologici) e consentirebbe voli diretti dalle principali città dell'America Latina e degli Stati Uniti.

Mentre i detrattori sottolineano i danni incalcolabili che potrebbero creare gli aerei a bassa quota (sono infatti già state lanciate petizioni al presidente peruviano Martín Vizcarra), il ministro delle Finanze Carlos Oliva ha ribadito che il progetto non è in discussione: "Sarà fatto il prima possibile perché è fondamentale per la città di Cusco. Esiste una serie di studi tecnici che ne supportano la costruzione".

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