Moby-Tirrenia: slitta ancora la definizione della maxi multa

Fase di stallo nella questione legata al pagamento di una maxi multa comminata nel febbraio 2018 dall’Antritrust a Moby e Tirrenia per abuso di posizione dominante, che ammonterebbe a quasi 30 milioni di euro.

L’Authority aveva infatti sanzionato le due società ma era stato successivamente intimato dal Tar di rivedere al ribasso l’entità della multa. Si attende ora il pronunciamento del Consiglio di Stato, che potrebbe anche riportare in vigore l’ammenda originaria pari di 29,2 milioni di euro.

L'origine della vicenda
La vicenda, come riportato da Business Insider, risale in verità al 2016, quando due aziende di autotrasporto sarde denunciarono ritorsioni da parte di Moby e Tirrenia per aver in precedenza utilizzato servizi di collegamento marittimo offerti dai concorrenti del gruppo Onorato.
Dopo due anni di indagini, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sanzionò il gruppo che fa capo a  Vincenzo Onorato con una multa di 29,2 milioni di euro.

L'intervento del Tar
Ma il Tar del Lazio, chiamato in causa dalle due compagnie, accolse in parte il ricorso di Moby e Tirrenia. I giudici amministrativi confermarono l’abuso di posizione dominante  ma con proporzioni e quindi con effetti minori, imponendo così di ricalcolare al ribasso la multa.
Nel frattempo  l’Autorità Garante della Concorrenza fece ricorso in Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar e il termine del procedimento di ricalcolo della sanzione nei confronti di Moby e Tirrenia venne nuovamente prorogato senza una data precisa, in attesa che si pronunci il Consiglio di Stato.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana