Norwegian, l'estremo tentativo per evitare l'uscita di scena

Sarà il mese più lungo per Norwegian. E soprattutto potrebbe essere l’ultimo della sua storia. Per la compagnia aerea il capolinea questa volta, dopo le funeste profezie degli ultimi due anni, appare una dura realtà da dovere affrontare, con il colpo finale inferto dall’emergenza Covid-19.

L’intervento dello Stato norvegese dopo la messa a terra degli aerei per il blocco del traffico sembrava potere fornire una boccata d’ossigeno nella fase di transizione, ma nelle casse di Norwegian è arrivata solamente una manciata di milioni rispetto a quelli promessi. Per gli altri i vincoli sono chiari: serve prima la ristrutturazione del debito, altrimenti nulla.

Primo effetto, nuovo crollo delle azioni, che hanno ormai pochi centesimi di valore nominale. Poi l’estremo tentativo: un mese di tempo ai creditori per convertire il debito in azioni e diventare così di fatto gli azionisti della compagnia. Per un totale di 5 miliardi di euro. Praticamente una mission impossible. Diversamente la parola fine sarà realtà. E nel frattempo è arrivato anche lo stop agli stipendi in Gran Bretagna: nelle casse di Norwegian non ci sono soldi.

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