Caffè con il direttoreLe ambizioni di Toto

Sorride, anzi sogghigna. Riccardo Toto ha imparato in fretta. Ormai lo sa a memoria che una fetta del mercato sta con lui, mentre una parte minore (ma influente) rema contro.

“Noi siamo entrati sul mercato con le nostre offerte, se poi qualcuno dice che applichiamo prezzi bassi possiamo ribattere punto per punto. Intanto andiamo avanti e se programmiamo l’arrivo di nuove macchine vuole dire che stiamo dando al mercato quello di cui ha bisogno”.

Il giovane manager ha le idee chiare, a volte sembra chiarissime. Sicuramente l’esperienza maturata vicino al papà, annusando e toccando gli aerei di Air One ha fatto la sua parte.

Il nostro Caffè con il direttore parte da una veloce analisi del mercato e dalla costante diminuzione della domanda turistica. “Ma di vettori charter non ne vedo tantissimi in giro e la mia Livingston può e deve dire la sua su un mercato come questo”.

Presidente guardi che in giro dicono che siete molto aggressivi…
Non siamo aggressivi, cerchiamo di crescere. Forse qualcuno fa confusione con intraprendenza.

Però sui prezzi ammette che avete una politica “spavalda”?
Non mi piace questa parola, non facciamo politiche predatorie. In molti danno anche una versione diversa.

Vuole dircela?
Alcuni operatori apprezzano la strategia di Livingston e ci cercano per questo. Normali trattative di mercato. Siamo molto attenti alle richieste dei clienti.

Questa politica avrà ripercussioni sul conto economico?
Il conto economico viene prima di tutto e abbiamo una gestione sana.

Insistiamo. Quest’estate sono girati contratti al ribasso. Nega?
Bisogna vedere come viene composto il prezzo del contratto charter. Poi in tanti parlano, ma i contratti li hanno visti?

Passiamo ai numeri. Come si è chiuso l’esercizio?
Abbiamo raggiunto i 47 milioni di euro di ricavi. Siamo partiti da poco e non ci possiamo lamentare.

Cosa dice il business plan?
Tra qualche giorno arriverà l’Airbus 330 in flotta, poi toccherà ad un A320. Nella primaverà 2013 arriveranno altre macchine.

Mi scusi, la domanda arranca e lei getta sul mercato altri posti?
Siamo ambiziosi, lo ammetto. Ma rispondiamo alla domanda.

È vero che ha  intenzione di potenziare il Sud Italia?
Baseremo un aeromobile anche a Catania Fontanarossa. Aeroporto che può dare belle soddisfazioni.

Qualcuno tra gli addetti ai lavori sostiene che il charter non serve più.
Si sbaglia. Piuttosto sento che gli operatori vanno a caccia della qualità del servizio.

L’estate 2012 cosa le ha lasciato in ricordo?
Molti tour operator sono tornati da noi per firmare le catene invernali. Un bel ricordo. Ora bisogna fare investimenti.

A proposito, ma voi siete ancora azionisti di Alitalia?
Per questo si rivolga a mio padre.

Però lei con la sua Livingston guarda anche ai voli di linea?
Non voglio suicidarmi e per questo siamo pronti solo a entrare su nicchie di mercato.

Ne vede ancora qualcuna?
Ci sono possibilità in giro.

Vero che guardate anche all’aeroporto di Verona come possibile base?
Stiamo facendo alcuni ragionamenti su quell’area.

Dicono voglia rafforzare la sua prima linea prendendo nuovi manager?
No, al momento sono contento così. I migliori lavorano con me.

Mi dica un tour operator con cui lavora bene.
Veratour, Rusconi, Marevero e Phone&Go.

Bastava uno presidente…
Mi sono portato avanti.

Cosa non le piace di questo mercato?
Vedo in giro troppo pessimismo.

Vero, ma non ci sembra che giri a mille.
Magari con qualche azione in più e qualche chiacchera in meno…

Twitter @removangelista

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