Per Ryanairuna sconfitta in Tribunale

Ancora un colpo a Ryanair. Dopo l'obbligo a pagare i contributi dei dipendenti in base alla legge italiana, ora la low cost sarà tenuta a dirimere le questioni sindacali dei propri dipendenti della Penisola nei tribunali tricolori.

A stabilirlo è una sentenza della Corte d'appello di Roma, che ha accolto l'appello della Fit Cisl contro il vettore guidato da Michael O'Leary.

Resta aperta, invece, la questione sulla presunta condotta antisindacale della compagnia aerea: la decisione è stata rimandata al Tribunale di primo grado, che inizialmente aveva dichiarato il difetto di giurisdizione. La Corte d'Appello, invece, ha stabilito che la vicenda dovrà essere giudicata proprio in un tribunale italiano.

Aumenta così la stretta nei confronti di Ryanair, che fino a pochi mesi fa ricorreva, in materia di contributi e contratti di lavoro, alla normativa irlandese, anche per quanto riguardava i lavoratori italiani che prestavano servizio nelle basi della Penisola. Le leggi del Paese nordeuropeo, infatti, prevedono imposte e prelievi fiscali più contenuti rispetto all'Italia. Ora, però, tutto questo sarà destinato a finire.

Al momento Ryanair non ha ancora commentato né la norma contenuta nel decreto sviluppo né la sentenza della Corte d'Appello di Roma.

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