Scaramella:"Risanerò Meridiana"

Il principe non si arrende. Adesso è chiaro che Karim Aga Khan, guida spirituale degli ismaeliti, non vuole lasciare Meridiana al suo destino. La compagnia, malgrado la difficile situazione finanziaria, prova a riprendere il cammino, pianificando la revisione della flotta e il controllo severo del revenue sui singoli voli. Tra aerei che vanno negli hangar e una nuova visione del business, Roberto Scaramella, a.d. della compagnia, racconta la sua nuova Meridiana in questa lunga intervista.

Partiamo dall’ultima estate?
È andata meglio delle previsioni, con performance che non si vedevano da anni.

La situazione globale, però, non cambia.
Viviamo una fase difficile per la compagnia e per il trasporto aereo in generale. Ma abbiamo realizzato il migliore agosto dal 2006 a oggi. Un piccolo segnale che aiuta.

Qualche numero per capire meglio l’estate?
Nel periodo di punta abbiamo trasportato il 10 per cento di pax in più rispetto al 2012. Siamo sulla strada giusta.

Il piano di risanamento come procede?
Otto mesi fa abbiamo messo in moto il progetto di risanamento e adesso raccogliamo le prime soddisfazioni.

L’esercizio 2013 si chiuderà però con un rosso pesante?
Prevediamo di registrare perdite di poco inferiori ai 100 milioni di euro, con 550 milioni di euro di ricavi.

Un’altra stagione di sofferenza…
Vorrei fare notare che nel 2012 le perdite avevano raggiunto i 170 milioni con lo stesso fatturato. La progressione è evidente. Lo ripeto: siamo sulla strada giusta.

Cercate un’intesa con le parti sindacali?
Ci stiamo lavorando con grande attenzione. Le organizzazioni dei lavoratori sanno bene che dobbiamo ridurre il costo del sedile del 20 per cento. Vedo qualche segnale…

Di che tipo?
Forse si è capito che bisogna spingere dalla stessa parte. Molti dipendenti si sono resi conto che il risanamento è alla nostra portata.

È vero che state lavorando al piano di rinnovamento della flotta?
Sì, e questo dimostra che stiamo portando avanti un progetto di largo respiro. Con il pieno sostegno della proprietà.

Il ritorno dell’Aga Khan ha riportato fiducia?
Grande fiducia e il principe è convinto del piano di rilancio. Forse gli ultimi indicatori lo hanno ulteriormente rassicurato.

Intanto continuate la vostra campagna contro i contributi alle low cost straniere?
Il sistema Italia non funziona. Le pare normale che Ryanair riceva contributi in maniera consistente e noi, invece, dobbiamo sudare sul campo ogni piccola conquista di spazio? Ma non è solo Ryanair…

I nomi di altri?
Lo sanno tutti che easyJet beneficia di agevolazioni interessanti.

La crisi sta mettendo in ginocchio tutti i vettori italiani?
Forse è in atto una pulizia di mercato molto rigorosa. Le aziende sottocapitalizzate spariscono anche nel mondo dei t.o.

I vostri clienti per la divisione charter…
La scrematura è naturale. Oggi la selezione dei partner avviene da ambo le parti.

Cosa si aspetta dal 2014?
Una stagione di risanamento completo e il pareggio operativo.

Serve un miracolo, non crede?
Perché? Abbiamo imboccato il sentiero giusto e penso che la parte più dolorosa la stiamo vivendo ora, o forse l’abbiamo passata qualche mese fa. Anche i rapporti con i fornitori sono meno tesi.

Sempre convinto di avere accettato l’offerta del principe?
Sì, perché si tratta di un business sexy, molto sfidante. Penso sia molto simile alla gestione di una squadra di calcio.

Sarà un inverno di tagli?
Fermeremo 8 macchine che torneranno in pista durante l’estate 2014. Non possiamo permetterci di sprecare denaro.

La Sardegna resta prioritaria per Meridiana?
Rimane casa nostra, il resto sono invenzioni. Restiamo solidi e forti, malgrado la continuità territoriale non sia sostenibile.

Anche sullo scalo di Verona avete usato l’accetta.
Non è vero, perché riduciamo le destinazioni povere in termini di pax e revenue per investire in quelle ricche. Comunque, su quell’area siamo passati da 700 a 500mila passeggeri. Dovevo intervenire.

Con gli aeroporti avete raggiunto un accordo per i pagamenti?
Stiamo rispettando gli accordi e i piani di pagamento.

La crisi di Alitalia è contagiosa?
Una compagnia nazionale debole penalizza il comparto. Lo vedono tutti. Anche la distribuzione soffre il momento.

Come sono i vostri rapporti con le agenzie?
Direi molto positivi e contiamo di ampliare la partnership. Un canale che vale oltre 100 milioni di ricavi deve essere seguito con grande attenzione.

Se ripensa a inizio stagione?
Ho trovato una situazione difficile. Mi tremavano i polsi. Oggi sono più tranquillo perché vedo che guido una compagnia in fase di recupero.

Durante l’intervista Roberto Scaramella non ha mai nominato Giuseppe Gentile e Alessandro Notari. L’accoppiata che ha guidato Meridiana nelle passate stagioni. Poteva farlo per scaricare sul comandante e il suo socio il pesante rosso di esercizio e l’attuale fase di risanamento. Merita segnalarlo.

Twitter @removangelista

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