Brexit? Keep Calm and Carry On!

La Gran Bretagna ha deciso con un referendum di uscire dall'Unione Europea? Niente panico!

Per almeno 2 anni non cambierà nulla, o quasi, almeno per quanto riguarda il turismo:
- per entrare in Gran Bretagna basterà ancora la carta di identità;
- per telefonare coi cellulari italiani resterà in vigore il roaming, con le tariffe ridotte attive dallo scorso 30 aprile, se ben ricordo;
- anche voli e tasse aeroportuali non subiranno conseguenze né per gli slot né per le tariffe, almeno nel breve periodo, soprattutto se dovesse diventare realtà la promessa del ministro dei Trasporti Graziano Delrio di ridurre le tasse aeroportuali entro l'estate, come aveva richiesto Ryanair, altrimenti pronta ad abbandonare alcuni aeroporti italiani...

Per quanto riguarda voli e aeroporti mi preoccuperei di più per quello che la Germania ha fatto l'anno scorso tramite la società Fraport: l'acquisto di 14 aeroporti greci (Salonicco, Kavala, Corfù, Zante, Canea, Cefalonia, Aktion, Rodi, Kos, Samos, Mitilene, Mykonos, Santorini e Sciato) a seguito della crisi economica della Grecia, a prezzi stracciati (1,23 miliardi + una tassa annuale di 22 milioni totali per tutti e 14 gli aeroporti), nel silenzio praticamente assoluto dei media.

Parlando della moneta, la Gran Bretagna non ha mai adottato l'euro, pertanto anche prima della Brexit esisteva un rischio di cambio.

A seguito della decisione popolare sull'uscita dalla Ue, se ci sarà una svalutazione almeno a due cifre della sterlina, i servizi in loco - hotels, trasferimenti, taxi, guide turistiche, cibo e biglietti di ingresso, ecc. - dovrebbero 'costare meno' per i turisti che in tasca hanno gli euro; invece per l'incoming italiano ci potrebbero essere delle leggere flessioni se gli  inglesi perderanno una buona percentuale di potere d'acquisto nei confronti dei Paesi dell'Eurozona, come l'Italia.

Dal punto di vista della Nazione non avrei dubbi su cosa è più vantaggioso: se l'Italia facesse la stessa cosa (diciamo 'Italeave'...) l'incoming potrebbe avere un forte incremento...

Certo, nel lungo periodo, (se e) quando la Gran Bretagna sarà definitivamente  uscita dalla Ue, per andare ad esempio in Inghilterra servirà il passaporto, sempre che non venga scritto diversamente all'interno dei molti trattati che l'Unione dovrà riscrivere con la Gran Bretagna, come per tutte le altre materie: agricoltura (si parla già di tagli alla dieta mediterranea), telecomunicazioni (chissà se una  nota compagnia bianca e rossa dovrà rivedere le proprie condizioni di roaming, oggi molto vantaggiose per gli utenti...),ecc.

Infine alcune osservazioni e una provocazione sulle conseguenza nel medio-lungo periodo per quanto riguarda i voli, non trascurabili visto che devono collegare l'Europa continentale ad un'isola/arcipelago.
I trattati 'open-sky' decadono. Le compagnie aeree britanniche e quelle low cost, in prima linea l'irlandese Ryanair e l'inglese easyJet basata a Londra, rischiano di restare 'isolate', appunto, rispetto alle compagnie del continente.
Ryanair minaccia la diminuzione degli investimenti e l'aumento delle tariffe. easyJet, invece, da una parte non vuole perdere le redditizie rotte europee, ma dall'altra dovrà fare i conti con la decadenza delle regole che fino ad oggi hanno permesso voli paneuropei liberi da vincoli e trattati. Ha scritto al governo britannico e alla Commissione europea chiedendo loro di "porsi come priorità la permanenza del Regno Unito nel Mercato unico europeo dell’aviazione, data l’importanza per i consumatori e per gli interscambi commerciali”.
Problemi ancor più grossi per British Airways perchè dovrà rivedere le proprie strategie non solo verso l'Europa ma anche verso gli Usa. Questo perchè lo 'spazio unico europeo' (Ecaa, European Common Aviation Area), che garantisce diritti e doveri (soprattutto libero volo in Europa e Usa), non esisterà più per la Gran Bretagna e quindi ogni permesso concesso alle linee aeree decade con l'uscita dall'Europa.
Verso il Nord America gli accordi 'open sky' rischiano di saltare e andranno riscritti con Antitrust, Dipartimento dei trasporti Usa e con la Ue, già nei prossimi mesi.
Infine, dal punto di vista finanziario, sono previsti costi in forte rialzo, soprattutto per carburante e manutenzione degli aerei, e utili in forte riduzione (ammesso che ce ne siano oggi), soprattutto a causa della prevista riduzione del Pil e della domanda di voli, derivanti anche dal deprezzamento della sterlina.

A questo punto, quando (e se) tutto ciò avverrà, sarà il mercato a decretare la sopravvivenza o meno di queste compagnie low cost; non riusciremo a farne a meno o si tornerà al passato (quando non c'erano) e si riusciva a dare un valore più realistico ad un volo...?

Osservo infine che da oggi l'Ue sarà priva della nazione della quale ha adottato la lingua madre come sua lingua ufficiale: l'inglese... Speriamo che non la sostituisca col tedesco (al 10° posto tra le lingue più parlate al mondo), al limite con lo spagnolo, che è la seconda lingua più parlata al mondo...se non calcoliamo il cinese mandarino, almeno fino a quando non sarà la lingua più parlata anche in Europa...

Nessuna possibilità per l'italiano, che è al 21° posto...speriamo di andare meglio agli europei di calcio (scrivo questo post poco prima della partita Italia-Spagna).

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