Insieme siamo. O potremmo essere

In buona parte dei casi non ce la si è fatta. Ammettiamolo.
Al riavvio del turismo sono tornati a circolare i più ammuffiti stereotipi descrittivi di panorami e località. Come se nulla fosse, sui prodotti di settore si è nuovamente abbattuta una monotona pioggia di ‘vedute mozzafiato’ e ‘paesaggi unici’ ovviamente ‘di incomparabile bellezza’ che – va da sé – non possono che offrire ‘indimenticabili parentesi di relax’.

Eppure ci avevano avvisato: i viaggiatori non saranno più gli stessi, e i segnali erano nell’aria anche prima del covid.

Stufo di sentire pronunciare la parola ‘storytelling’ pur avendola rarissimamente approfondita e conseguentemente applicata nella pratica, il comparto ha però preferito ripiegare su un più comodo precotto, ormai fuori moda persino a tavola.

Ricordate? Ammiccavamo tra il divertito e l’incredulo quando vent’anni fa – e dico venti - l’80a tesi del Cluetrain Manifesto provava a metterci sull’avviso: “Niente paura – era scritto - potete ancora fare soldi. A patto che non sia l’unica cosa che avete in mente”.

Non immaginavamo di trovarci alla sorgente di un corso narrativo nuovo, destinato a farsi ruscello, poi fiume e quindi mare. Un mare che qualcuno prova nel frattempo a navigare, investendo – correttamente - nell’ingegno e provando a guardare oltre l’orizzonte noto. Non punta infatti al mero incasso la nuova campagna di Visit Flanders, che celebra il piacere del viaggio – ovunque lo si eserciti, non solo a casa propria – con l’Albero della Speranza addobbato con le bandierine celebrative dei paesi europei in cui i belgi pensano di trascorrere queste vacanze estive. E non indulge su alcun aggettivo consunto la recentissima campagna “Insieme siamo” realizzata per Bressanone, non a caso vincitrice al concorso cinematografico internazionale Accolade Global Film Competition di ben cinque premi (*), tra cui uno riservato all’eccellenza della scrittura. Una scrittura che vola oltre gli usurati clichés narrativi per puntare ai luoghi generatori della nuova bellezza: dove le ‘persone contano l’una sull’altra’, ‘dove si lavora e si collabora’, dove ‘si prepara il terreno per il futuro’, dove ‘persone provenienti da tutto il mondo lavorano a design, tecnologia d’avanguardia e industria’.

Questo in fondo intendeva l’80a tesi del Cluetrain Manifesto e questo cercano di spiegarci quando ci dicono che il viaggiatore non vuole più sentirsi turista ma abitante del luogo. Sordo, dunque, ad appelli scontati, cieco dinnanzi all’ovvietà delle immagini didascaliche e soprattutto estraneo alle annose dispute tra campanili.

* Award of Excellence Special Mention, Award of Excellence Director, Award of Excellence Script/Writer, Award of Excellence Cinematographer, Award of Excellence Editor.

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