2017: la fine delle agenzie di viaggi (tradizionali)

Cominciamo dai numeri: quante sono le agenzie di viaggi che vendono leisure, oggi, in Italia? Non più di 8.500, su questo siamo tutti d’accordo. Quante erano prima della crisi? Più di 12.000. Quante saranno negli anni a venire? Molte di meno, ma non più di tanto. Il sottoscritto stima che si assesteranno tra le 6.000 e le 6.500 unità, previsione condivisa da Luca Caraffini, a.d. Geo Travel Network e da Claudio Passuti, dir. generale Robintur. Altri 2.000 punti vendita spariranno dal mercato, quindi, il che significa che il patrimonio di agenzie di viaggi in Italia si sarà dimezzato in una decina d’anni (2010-2020).

Lo so che, messa così, il lettore di questo post - in alta percentuale agente di viaggi egli stesso - ha diritto di fare gli scongiuri. Ma leggiamola in un altro modo. Poteva andare peggio? Certo, molto peggio, basta pensare alla brutta fine che han fatto business molto più ricchi del nostro, come i “compro-oro”, le sigarette elettroniche e i Blockbuster. Qualcuno poteva immaginare che un semplice telefonino avrebbe rivoluzionato il mondo dei viaggi? No, ovviamente, e sono passati soltanto 10 anni esatti, da quando Steve Jobs presentò il primo iPhone. E chi avrebbe previsto che Amazon (una dozzina di anni fa sull’orlo del fallimento) sarebbe diventata la più importante piattaforma di eCommerce al mondo? Commercio elettronico che oggi obbliga i grandi magazzini statunitensi Macy’s a tagliare 10.000 posti di lavoro e Unicredit, qui da noi, a chiudere oltre 800 filiali.

Bene, torniamo alle agenzie e traiamo qualche conclusione. Primo, oggi ha senso aprire un’agenzia di viaggi tradizionale? Ovviamente, no. Secondo, quante agenzie e quanti network indipendenti (in crisi da tempo, lo scrivevo pochi mesi fa) potranno ancora resistere? Pochi. Terzo, le agenzie di viaggi spariranno del tutto dal mercato, come quel menagramo del Financial Times ha vaticinato? Ovviamente no, perché quei 6.000 punti vendita in Italia ci saranno, eccome.  

Ovvio, è il modello tradizionale di agenzia di viaggi che è destinato all’estinzione. Quello del banconista inchiodato al PC dalle 9 alle 18, lunedì / venerdì. Quello del titolare che in inverno se ne sta al calduccio in ufficio, anziché andare in giro a cercarsi clienti. Quello dell’ “hobbista”, che tanto l’affitto lo paga il nonno. Le 6.000 agenzie superstiti avranno un altro modello di business, basato su 5 semplici regole. Ne parliamo nel prossimo Whatsup.

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