Per rischiare la vita in aereo bisogna volare 461 anni (tutti i giorni)

Sulla base di un  rischio di mortalità pari allo 0,13, un passeggero dovrebbe prendere un volo ogni giorno per 461 anni prima di subire un incidente con almeno una vittima a bordo. Ma di anni ne servirebbero 20.932 (il tempo trascorso dall’ultima glaciazione, in Europa) perché quel passeggero, sempre volando tutti i giorni, perda la vita.

Sono i sorprendenti risultati del “Safety Report 2020” redatto da IATA, che testimonia - per l’ennesima volta - come l’aereo sia il mezzo di trasporto più sicuro al mondo. 1000 volte più sicuro (stima del sottoscritto) che guidare un monopattino a Milano o a Roma, e 10mila volte meno rischioso che camminare su un marciapiede di Roma o di Milano ed essere falciati da un monopattino.

Aerei sempre più sicuri, quindi, anche nell’anno che passerà alla storia per la pandemia da Covid-19. Pandemia che ha drasticamente ridotto le operazioni di volo totali, crollate dai 45 milioni del 2019 ai 22 milioni nel 2020 (meno 53%). Con conseguente tracollo dei ricavi, visto che IATA stima per il trasporto aereo una perdita globale compresa tra i 75 e i 95 miliardi di dollari, per l’anno in corso.

Nel 2020 sono stati 38 gli incidenti aerei, con e senza vittime, e hanno causato 132 morti (erano stati 240 nel 2019). Ma la diminuzione più interessante è relativa agli incidenti fatali, solo cinque nel 2020 rispetto agli otto del 2019, con un tasso inferiore alla soglia di due incidenti per milione di voli. In particolare, il tasso di incidenti delle compagnie aeree membri IATA (circa 270) è stato di 0,83 per milione di voli, in miglioramento rispetto al valore medio degli ultimi cinque anni, pari a 0,96. Due dei cinque incidenti fatali si sono verificati in Africa, che detiene un altro non invidiabile primato, quelle delle compagnie aeree in black-list, ovvero che non possono volare in Europa (ENAC 2020).

Infine, il Safety Report 2020 certifica che per la prima volta in più di 15 anni non si sono verificati incidenti con perdita di controllo dell’aereo in volo (“loss of control-inflight”), modalità che genera il maggior numero di vittime (basti pensare alle tragedie dei Boeing 737 Max del 2019 e 2018).

Buone notizie, quindi. Soprattutto per chi frequenta gli aeroporti ed evita i marciapiedi.

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