Il commento del direttore
Remo Vangelista
Spiccioli di serenità sparsi sul mercato.
Le agenzie aspettavano da due anni di rivedere la gente attraversare la soglia dell'ufficio, le compagnie aeree intanto lucidavano gli aerei e i tour operator guardavano il booking con il mezzo sorriso. Poi, in pochi giorni, l'impennata secca delle materie prime e la guerra in Ucraina hanno riportato indietro le lancette dell'orologio turistico.
E la politica sembra aver dimenticato cosa è successo negli ultimi due anni con le aziende ferme.
La situazione di stallo e fatica del turismo italiano è raccontata su TTG Magazine dal direttore, Remo Vangelista, che ricostruisce la storia di difficoltà che si sono inanellate, una dopo l’altra, in questi ultimi due anni.
Nelle scorse settimane, si legge, Domenico Pellegrino, come presidente Aidit, aveva detto a TTG Italia: "Il 2021 è stato saltato a piedi pari, come fosse un anno normale. L'esecutivo guidato da Draghi forse non ricorda che lo scorso anno le nostre aziende non hanno incassato quasi nulla, ma le spese sono arrivate tutte".
Un concetto ripreso da Pier Ezhaya per cui "nel '21 abbiamo atteso a lungo i sostegni. Adesso in ogni caso abbiamo il dovere di provarci in ogni modo. Nessuno può dimenticare che la nostra industria è rimasta ferma".
Le associazioni di categoria sciorinano dati sullo stop industriale: "Nel 2019 il settore fatturava 13,3 miliardi di euro e nel biennio '20-'21 abbiamo fatto registrare una perdita di fatturato pari al 76,7% e 81,2%" si legge in un documento congiunto.
E oggi di nuovo si vive una situazione di stallo, con le vendite che frenano in attesa di rivedere un minimo di serenità.
Neppure la decisione del Governo di allentare le restrizioni Covid in maniera chiara ed evidente pare aver riacceso del tutto i motori del comparto.
Siamo fermi alle buone intenzioni, con lo sguardo fisso al televisore per capire se arrivano buone notizie dal fronte ucraino e dal prezzo delle materie prime. In mezzo a tutto questo, le telefonate e incontri delle associazioni di categoria che provano in ogni modo a tenere alta l'attenzione sui fondi promessi, che potrebbero dare un po’ di ossigeno al comparto.
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