Aspiring luxury
traveler
Il nuovo target

Acquista sempre più rilevanza la fascia degli “aspiring luxury traveler”, quei turisti non ancora milionari (con redditi tra 100mila e 1 milione di dollari l’anno), ma che amano fare incursione nei viaggi a sei stelle.

Secondo il report “The state of tourism and hospitality 2024” di McKinsey sono relativamente giovani (30-50 anni), coprono già un terzo della spesa globale in pernottamenti di fascia alta e sono pronti a spendere tanto per singoli aspetti di un viaggio, come una gita in elicottero o un’esperienza di fine dining, ma non per tutto.

Secondo l’analisi, sono una preda formidabile per le catene alberghiere del lusso, che infatti stanno iniziando a strutturare formule ‘entry level’, con soluzioni più economiche rispetto a quelle standard, per catturare questa fascia molto sensibile alla forza dei brand, sperando di fidelizzarli in chiave futura.

Secondo McKinsey, vanno in questa direzione alcune recenti iniziative che segnano la collaborazione tra il mondo dell’hospitality e altri settori, come il lancio degli alberghi Maison Elle (legato al marchio lifestyle di Hearst), il boutique hotel aperto in Portogallo dal brand di calzature di lusso Louboutin e il deciso piano di sviluppo dei Bulgari Hotels, che nascono da una joint venture tra Marriot e la casa di gioielleria.

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