Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un totale di 750mila posti in meno, 25 rotte cancellate e la cessazione delle operazioni negli aeroporti di Bergerac, Brive e Strasburgo. Dopo le minacce dei mesi scorsi Ryanair è passata all’azione in risposta al mancato annullamento, da parte del governo francese, dell’eccessivo aumento delle tasse aeree, rincarate del 180% a marzo 2025.
I tagli del vettore, spiega TravelMole, avverranno già per la prossima stagione invernale. A Bergerac, nella Francia sud-occidentale, il presidente della Camera di Commercio e Industria locale è arrivato addirittura a paventare, nel corso di un telegiornale nazionale, una possibile chiusura dell’aeroporto.
Le imposte applicate dalla Francia, fa notare Ryanair, rendono il Paese meno competitivo rispetto ad altri Stati dell’Ue come Irlanda, Spagna e Polonia, che non impongono tasse aeree. In Svezia, Ungheria e in alcune regioni d’Italia, poi, le tasse sono state abolite per stimolare il traffico e il turismo. “Mentre la Francia dovrebbe concentrarsi sulla ripresa e sulla crescita - fa notare Jason McGuinness, Chief Commercial Officer di Ryanair - non abbiamo altra scelta che ridurre il nostro impegno nel Paese per l’inverno 2025. Ciò è dovuto all’incapacità del governo francese di intervenire contro questa dannosa tassa sull’aviazione. È inaccettabile che un importante Paese europeo come la Francia sia così indietro rispetto al resto dell’Ue. Il suo traffico è ancora al di sotto dei livelli pre-Covid, a causa di tasse e oneri di sicurezza eccessivi, ma la tassa rende molte rotte regionali francesi non redditizie, soprattutto in inverno”.