Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una multa a 1,34 milioni di euro. Questo l’importo della sanzione comminata dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato a Ryanair. Una decisione che, ovviamente, non ha lasciato indifferente il vettore. Che adesso parte alla carica e annuncia battaglia.
La vicenda è tutt’altro che recente. Le prime mosse si aprono nel 2023, quando l’Agcm mette sotto inchiesta il sistema distributivo della compagnia, aprendo un’istruttoria per presunto abuso di posizione dominante.
Ma la discussione, nel corso dei mesi, prese presto un’altra piega. A finire sul banco degli imputati sono state le informazioni fornite da Ryanair come difesa dopo l’apertura dell’istruttoria, definite dall’Agcm lo scorso marzo “inesatte, incomplete o fuorvianti”. Ultimo capitolo della vicenda, quello delle scorse ore: una multa nei confronti della low cost irlandese. Il documento pubblicato dall’Agcm fa proprio riferimento alla documentazione fornita dalla compagnia all’Autorità stessa.
Ma le radici della sanzione affondano nel rapporto tra la compagnia aerea e le agenzie di viaggi. Legame che, fino a qualche tempo fa, appariva tutt’altro che disteso; lo storico accordo con la distribuzione italiana, da cui è nata la piattaforma Tad, era ancora di là da venire e gli agenti italiani ricordavano ancora le sferzanti dichiarazioni del numero uno di Ryanair, Michael O’Leary nei loro confronti.
Ciò su cui l’Agcm voleva fare chiarezza erano proprio le strategie commerciali del vettore, in particolare per quanto riguarda i diversi canali di vendita.
Ma di questo dettaglio, sul documento appena emanato dall’Agcm, si fa solo una rapida menzione. L’attenzione è tutta sulla documentazione fornita da Ryanair in risposta al procedimento sulle agenzie di viaggi.
La risposta della low cost
La compagnia di Michael O’Leary non si è fatta attendere. Poco dopo la comunicazione dell’Agcm, ha diramato un comunicato sulla questione. Senza usare mezzi termini, come Ryanair ha abituato ormai da tempo.
La compagnia afferma di aver “incaricato i propri legali di impugnare immediatamente la sanzione infondata di 1,34 milioni di euro inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato” nell’ambito dell’indagine “sul modello distributivo pro-consumatore di Ryanair”, sottolinea la nota della compagnia.
Per quanto riguarda la documentazione, la compagnia afferma che l’Agcm ha sostenuto che “semplici documenti interni di reportistica costituiscano un ‘business plan’ di Ryanair per l’Italia”.
La compagnia rivendica di aver “collaborato pienamente” all’indagine e afferma che “farà ricorso per annullare questa sanzione priva di fondamento”.
“Il modello di distribuzione diretta al consumatore di Ryanair è stato giudicato dalla Corte d’Appello di Milano, nel gennaio 2024, come ‘indubbiamente vantaggioso per i consumatori’ - sottolinea ancora la nota, riportando l’attenzione sulle policy del vettore -. I consumatori e i visitatori italiani apprezzano il sito web e l’app mobile di Ryanair, motivo per cui oltre 50 milioni di cittadini/visitatori in Italia scelgono ogni anno di volare con le tariffe basse di Ryanair. Ryanair ha inoltre numerosi accordi distributivi sia con agenzie di viaggio online autorizzate (Ota) sia con agenzie di viaggio tradizionali italiane, che garantiscono trasparenza dei prezzi e impediscono ai consumatori di pagare tariffe eccessive”.
A sua volta, dunque, Ryanair mette sotto accusa l’intera istruttoria, respingendo ogni tipo di accusa.
La palla ora passa al tribunale competente.