Il commento del direttore
Remo Vangelista
È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dalle compagnie aeree del Vecchio Continente (e non solo) alla Commissione europea: se, come pianificato, verrà decisa l’abolizione del cambio d’ora a marzo e ottobre già a partire dal 2019, per il trasporto aereo significherà il caos.
Secondo l’analisi degli esperti del settore, infatti, la modifica impatterebbe sui tre quarti dei collegamenti in partenza e in arrivo in Europa e soprattutto sarebbe impossibile riprogrammare tutti gli orari e soprattutto gli slot.
La motivazione del pericolo risiede nel fatto che i piani volo, in particolare negli scali più grandi, secondo quanto riportato da Preferente.com, vengono stabiliti con un anticipo che va dai 12 ai 18 mesi e quindi tutto il 2019 è già stato programmato, ma anche parte del 2020. La richiesta, infatti, è che un’eventuale cambio sia operativo non prima del 2021.