Federalberghi Terme: “Ricavi a zero, ma vogliamo ripartire”

“In teoria potremmo restare aperti, come strutture accreditate con le Asl. Ma con gli spostamenti bloccati sul territorio nazionale sarebbe inutile. Risultato: da fine febbraio siamo a zero ricavi”. È il grido d’allarme delle strutture termali italiane, per voce di Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme.

“Intanto i costi corrono – aggiunge -. Il trattamento delle acque non può fermarsi, sia per questioni igieniche sia per essere pronti alla ripresa” aggiunge Boaretto. Le aziende, riporta HotelMag, hanno chiesto la cassa integrazione per il personale e molte hanno scelto di anticiparla di tasca propria. Ma sono più caute, invece, sugli strumenti concessi dal Governo in materia di liquidità. “Possono essere prestiti veloci, agevolati, ma sono sempre debito – propone Boaretto -. E tanti centri termali hanno già finanziamenti bancari in corso, perché fanno tanta innovazione e manutenzione. Non era meglio cancellare le imposte? Eliminare Imu, Tasi, Tari e canone Rai per i mesi di chiusura sarebbe stato più utile. Il turismo è legato alla stagionalità, quello che non vende a marzo e aprile è perduto, è ora che il Governo lo capisca. Noi comunque abbiamo voglia di ripartire, siamo pronti e confidiamo nel turismo interno per quest’estate, anche se un po’ di movimento si vedrà solo da agosto”.

(A. L.)

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