Fondo impianti di risalita: prorogati i termini per la presentazione delle domande

Il Ministero del Turismo ha prorogato i termini per la presentazione delle domande per l’accesso al Fondo destinato agli impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale.

La scadenza, inizialmente fissata per il 21 agosto, slitta così alle 12 del 15 settembre 2023.

Il fondo - istituito dall’articolo 1, comma 592, della legge 29 dicembre 2022 - consentirà ai titolari degli impianti la realizzazione di interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione, volti a garantire adeguati livelli di sicurezza.

“Il fondo da 200 milioni è un cardine della strategia del Ministero del turismo finalizzata alla valorizzazione della montagna mediante la realizzazione di interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione degli impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale - spiega il minsitro del Turismo, Daniela Santanchè -. Intendiamo, così, fornire un sostanziale sostegno alla programmazione e all’organizzazione del turismo montano, che finora non era stato considerato con la giusta attenzione".

"Sappiamo bene quanto la montagna sia fondamentale per i flussi turistici italiani e stranieri, generando, solamente nell’ultima stagione invernale, un giro d’affari intorno ai 10 miliardi di euro, che ha quindi sfiorato i dati record pre-pandemici. Ma non è un mercato che vive solo d’inverno: gli ultimi studi ci dicono che, specie in seguito alla pandemia, sempre più turisti scelgono le destinazioni montane nei mesi estivi, raggiungendo una quota stimata di 71 milioni di presenze, e questo ci deve indurre a pianificare azioni più mirate in ottica di destagionalizzazione".

Inoltre, "questo investimento è orientato a innalzare la qualità dei servizi, che sono determinanti per essere competitivi nel mercato globale. Solo in questa maniera possiamo riuscire a rendere strutturali quei numeri che quest’anno, come tutti gli indicatori più autorevoli prevedono, saranno superiori ai dati del 2019 – anno che ha visto l’Italia affermarsi come leader, in Europa, in termini di Pil generato dalle province e dai territori montani”.

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