Crescono in Italia
gli holiday
workers

L’idea di dividere nettamente lavoro e vacanza non appartiene più al comune sentire degli italiani. Il dopo pandemia ha infatti visto aumentare il numero dei cosiddetti ‘holiday workers’, ossia di coloro che svolgono il proprio lavoro dal luogo di vacanza.

Lo certifica l’Istat, che nel 2022 vede salire al 9,7% la quota di italiani che hanno svolto il loro impiego dal luogo di vacanza, lavorando da remoto.

A facilitare la ‘conversione’, l’adozione diffusa del lavoro a distanza figlia del Covid, che ha dotato non solo di strumenti ma anche della mentalità che ha permesso questa crescita.

La propensione a lavorare in vacanza, ha calcolato l’Istat nel dossier ‘Viaggi e vacanze in Italia e all’estero’, è maggiore tra i turisti occupati maschi (10,4%) rispetto alle donne (8,8%) e tra i residenti nelle regioni del Nord-ovest (12,1%, contro il 5,5% del Mezzogiorno). Inoltre la quota di “holiday workers” è oltre tre volte maggiore tra coloro in possesso di laurea o titolo superiore (18,5%) rispetto a chi ha titoli di studio più bassi.

L’incidenza dell’holiday working tra i lavoratori autonomi (16,5%) è più del doppio di quella dei lavoratori dipendenti (7,7%). Tra questi ultimi, il fenomeno riguarda in misura maggiore i dirigenti (37,2%) e, tra gli autonomi, gli imprenditori (37%).

I settori

Sono gli occupati nei settori ‘Servizi di informazione e comunicazione’ (30,5%) e ‘Attività finanziarie e assicurative’ (22,8%) a dichiarare più frequentemente di aver lavorato dal luogo di vacanza.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana