Il commento del direttore
Remo Vangelista
Meno turisti in Europa da Stati Uniti, Brasile, Canada e Giappone. Bacini importanti per il travel del Vecchio Continente, che però quest’estate dovrà fare i conti con flussi ridotti dalle mete lungo raggio.
La flessione viene registrata dall’European Travel Commission, secondo cui la percentuale di viaggiatori passa dal 41% del 2024 al 39% del 2025. Come riporta traveldailynews.com, a giocare un ruolo fondamentale sono le preoccupazioni sui costi e l’instabilità geopolitica. Ma determinante è anche il calo della fiducia dei consumatori.
Il trend mondiale
L’indebolimento del sentiment riguarda in particolare Stati Uniti (-7%), Brasile (-6%), Canada (-5%) e Giappone (-5%).
In totale controtendenza la Cina, rimasta ancora sotto le performance dello scorso decennio dallo scoppio della pandemia: per quanto riguarda i turisti del Dragone, il 10% in più rispetto all’anno scorso afferma di voler visitare l’Europa. Un trend comprensibile, dal momento che il Paese orientale sta ancora recuperando quanto perso cinque anni fa.
In ogni caso, le preoccupazioni relative alla guerra russo-ucraina sono diminuite significativamente: solo il 4% degli intervistati l’ha citata come un ostacolo ai viaggi in Europa quest’estate.