Intermodalità
e biglietti unificati
nell’estate di Italo

Se l’estate 2025 sarà ancora una stagione di transizione per la rete infrastrutturale ferroviaria nazionale, Italo risponde ai lavori di potenziamento di RFI con più intermodalità, maggiori frequenze Nord-Sud e semplificazione delle partenze dalle località minori. “Il nostro core business è ormai rappresentato dal mercato corporate nei mesi lavorativi - spiega Fabrizio Bona, chief commercial officer Italo in visita a Milano per il consueto roadshow con tappe a Bologna, Roma e Napoli -, ma la domanda del segmento leisure mostra di essere molto sostenuta per il periodo vacanziero, indipendentemente dall’effetto Giubileo. Anzi, quest’ultimo non ha quasi influito sui flussi dei passeggeri, perché i pellegrini viaggiano tendenzialmente su bus privati o ricorrendo ad altri mezzi”.

Con 120 servizi giornalieri, Italo aggiunge per l’estate 2025 quattro collegamenti per la richiestissima tratta verso Reggio Calabria (2 corse da e per Torino, 2 da e per Venezia), ma raddoppia anche il servizio fra Roma e Bolzano con 6 viaggi quotidiani complessivi e l’introduzione di altri due collegamenti per Maratea. Ottima inoltre la spinta intermodale di Itabus verso Lione, Zagabria e Lubiana - a tal punto che la società è già al lavoro per ampliare in autunno il network delle località europee raggiunte - così come i raccordi favoriti con le navi Msc Crociere a Civitavecchia, Napoli e Venezia attraverso la vendita di biglietti unificati, analogamente a quanto è ora possibile fare con le navi Snav per Capri, Ischia, Procida, Ponza, Ventotene e Isole Eolie (servizi particolarmente apprezzati dalla clientela nord e sudamericana, al pari delle tratte speciali per Pompei e Sorrento).

“L’integrazione dei nostri collegamenti ad Alta Velocità con i treni regionali sta registrando una crescita vertiginosa sul fronte leisure - aggiunge Bona - soprattutto nelle aree delle province minori dell’Emilia Romagna e della Toscana, ma puntiamo a promuovere maggiormente la vendita unificata anche nel corporate, grazie al supporto di 500 agenzie di viaggi top su circa 4mila. Resta invece debole la possibilità di sviluppare ulteriormente il ramo dei collegamenti adriatici, perché tolti gli ampi bacini di Ancona, Pescara e Bari, la rete infrastrutturale resta troppo lenta”.

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