Il commento del direttore
Remo Vangelista
La Francia è semi-paralizzata dallo sciopero generale proclamato dai principali sindacati contro il Cpe, la contestatissima nuova legge sul primo impiego voluta dal premier Dominique de Villepin per combattere la disoccupazione giovanile, e che permette ai datori di lavoro di licenziare senza giusta causa entro il primo biennio i dipendenti di età inferiore ai 26 anni, assunti in base alla discussa normativa. Fin dal primo mattino gli effetti delle agitazioni si sono ripercossi pesantemente sugli utenti, con il sistema dei trasporti pubblici letteralmente in tilt: i soli collegamenti ferroviari a non risentirne sono stati quelli internazionali da Parigi, come l'Eurostar per Londra o il Thalys verso Bruxelles e Amsterdam. La compagnia statale 'Sncf' ha reso noto invece che stanno funzonando regolarmente due 'Tgv' su tre; lo stesso dicasi per il 40 per cento degli altri convogli a lunga percorrenza, e per circa metà di quelli suburbani. Nella capitale la metropolitana è piombata quasi subito nel caos, così come i servizi di autobus diretti dalla periferia in centro. Situazione analoga, per fare soltanto alcuni esempi, a Bordeaux, Lilla, Marsiglia, Strasburgo, Nancy e Valencienes. Alle manifestazioni, che segnano il quinto giorno complessivo di proteste in tutto il Paese, aderiscono anche i lavoratori della compagnia di bandiea 'AirFrance', e le autorita' aeroportuali hanno avvertito di aspettarsi ritardi, cancellazioni e disguidi, invitando i passeggeri a tenersi in contatto con i rispettivi vettori per evitare brutte sorprese