Cimoli, Alitalia: "senza il caro-petrolio in nero per 400 mln di euro"

"Se il petrolio fosse rimasto sui prezzi che aveva quando sono entrato in azienda, oggi saremmo in utile, nonostante tutto". E' quanto sostiene in un'intervista al settimanale Economy in edicola domani, il presidente e amministratore delegato di Alitalia, Giancarlo Cimoli, da due anni alla guida della linea aerea. "Mentre in passato Alitalia non si e' coperta, noi abbiamo potuto farlo, coprendoci sul rischio-prezzi quando il petrolio era già arrivato oltre i 50 dollari al barile. Nonostante questo - spiega Cimoli - ci siamo coperti come e meglio di tante altre compagnie. Ma nessuno poteva difendersi da un aumento del prezzo del greggio che nel corso dei miei due anni di gestione e' stato del 111%". Con Cimoli che rivendica comunque un risultato importante: "Rispetto al 2003, il risultato netto della compagnia e' migliorato di 366 milioni. Escludendo l'effetto negativo di oltre 400 milioni generato dal caro-petrolio, il risultato netto e' migliorato di quasi 800 milioni". A prezzi del petrolio invariati, insomma, Alitalia avrebbe chiuso con un attivo sui 400 mln. E per quanto riguarda i conti dell'azienda, per Cimoli "Alitalia puo' farcela" e la prospettiva e' "arrivare entro il primo trimestre del 2007 a 410 milioni di euro di risparmi". Per quanto riguarda i rapporti sindacali, Cimoli sottolinea che "e' certamente difficile gestirli dovendosi confrontare in Alitalia con nove rappresentanze". Infine sull'operazione Volare, Cimoli dice che "e' tutto coerente con le linee guida strategiche del nostro piano industriale 2005-2008, sia nell'ottica del posizionamento strategico di Alitalia sull'attivita' di trasporto aereo passeggeri, sia sulla ricerca di una significativa riduzione dei costi unitari. Con Volare entriamo nel segmento di mercato dei charter-low cost, dove non eravamo presenti, e sviluppiamo l'attivita' su destinazioni turistiche da e per l'area di Milano e della Lombardia"

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