Viaggi senza visto,
l’Ue potrebbe
rivedere le norme

L’Unione europea introduce un rafforzamento del meccanismo che regola la sospensione del regime di viaggio senza visto per i cittadini di Paesi terzi, come riporta travelmole.com. Il Consiglio UE ha dato il via libera definitivo all’aggiornamento della normativa, con l’obiettivo di reagire in modo più rapido ed efficace a situazioni che mettano a rischio gli interessi europei.

Le nuove regole ampliano i motivi che possono portare Bruxelles a revocare temporaneamente l’esenzione dal visto. Oltre ai criteri già esistenti, sarà possibile intervenire quando un Paese terzo non si allinea alla politica dei visti dell’Ue oppure quando adotta meccanismi che l’Unione giudica rischiosi, come i programmi di cittadinanza per investimento destinati a individui privi di un reale legame con quel Paese.

Un altro elemento critico sarà rappresentato dal deterioramento delle relazioni politiche con l’Ue, ad esempio in caso di violazioni dei diritti umani o di derive legislative incompatibili con i valori europei.

Serbia, Georgia e Caraibi osservati speciali

Sebbene l’attenzione rimanga alta nei confronti dei Paesi dei Balcani occidentali - come evidenziato dal recente rapporto della Commissione, che critica i progressi limitati della Serbia nella lotta alla criminalità organizzata - è la Georgia il Paese oggi più a rischio.

Negli ultimi anni Tbilisi si è progressivamente allontanata dall’Unione per avvicinarsi alla Russia, adottando leggi ritenute problematiche come quella sugli “agenti stranieri” e la norma anti-Lgbtq, entrambe ispirate al modello moscovita.

Sotto osservazione anche diversi Paesi dei Caraibi orientali - tra cui Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada, Saint Kitts e Nevis e Saint Lucia -, noti per i loro programmi di cittadinanza con requisiti finanziari minimi e scarsi controlli.

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