Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’estate 2019 sarà quella del ritorno in Turchia, in Tunisia, ma soprattutto in Egitto. Egitto significa Mar Rosso, Mar Rosso significa margini. Quelli che hanno sostenuto per decenni operatori che, appena la destinazione è andata in crisi, sono andati in crisi pure loro. Due nomi per tutti: Settemari del sig. Roci e Swan Tour di Georges Adly Zaki.
Ho già attribuito alla ripresa dell’Egitto la fine della pacchia per gli albergatori italiani, ma - se i numeri del 2018 sono stati incoraggianti - quelli previsti nel 2019 fanno ipotizzare un ritorno ai tempi d’oro.
Qualche esempio degli ultimi giorni.
11 dicembre: “Partenze da Milano e Roma con voli Egyptair e tre programmi base garantiti, la programmazione sulle crociere sul Nilo di Metamondo”.
11 dicembre: “Partecipa anche Boscolo Tours alla corsa in Egitto” e il direttore vendite Salvatore Sicuso proclama: “Nei prossimi anni vogliamo essere tra i grandi player sull'Egitto: ovviamente siamo un t.o. culturale, quindi non ci butteremo mai su proposte mare con voli charter".
7 dicembre: “Egitto, Settemari rilancia. Due nuovi club nel 2019, a Marsa Matrouh e a Marsa Alam”.
Oggi: “A conquistare il podio in casa Veratour è il Mar Rosso: Sharm el Sheikh registra presenze raddoppiate nelle tre settimane di fine anno”.
Una cosa la sappiamo tutti: l’Egitto in generale - e il Mar Rosso in particolare - è un prodotto a budget medio-basso del quale il mercato - t.o. e agenzie - non può fare a meno, non essendo sostituibile. Per questo tutti ci si buttano a pesce. Ma ci sono tre pericoli.
Primo, troppi operatori, eccesso di offerta. Il che significa che - finché la domanda tirerà - i prezzi saranno quelli da catalogo (sempre che il catalogo esista ancora...), ma appena tenderà a scendere e saremo sotto data, l’incubo sarà l’invenduto e allora assisteremo alle solite offerte “parenti amici dipendenti” e a quelle generiche via fax (sempre che il fax esista ancora...).
Secondo, a godere sono sempre le compagnie aeree. Siccome il fai-da-te è ancora minoritario e a Sharm, Marsa Alam & C. ci si va in charter; saranno Neos, Blue Panorama e le varie compagnie low-cost o similia, basate al Cairo o dintorni, a fare cassa.
E non saranno loro a dover fare offerte last-minute, se i seggiolini non saranno tutti riempiti.
Terzo, battaglia sui prezzi al ribasso. Siccome, soprattutto al Centro-Sud, il Mar Rosso è visto come destinazione low cost, torneranno a girare le locandine con “Sharm a € 499 volo incluso” o “Marsa Alam €599 resort 4 stelle all inclusive”. Prezzi attraenti, margini ridotti all’osso. Combattere sul prezzo non conviene a nessuno: alcuni t.o., qualche stagione fa, ne avevano fatto una bandiera, e ora non ci sono più.