Internet senza scontiUe, agenzie e olta: ora chi ci guadagna?

L’Europa si avvia a cambiare la definizione del pacchetto di viaggio, alzando al rango di organizzatori anche le agenzie di viaggi online. E subito si apre il dibattito: a guadagnarci saranno le agenzie di viaggi online oppure i punti vendita fisici?

Le ipotesi si sono rincorse sul web, anche tra i social network. Ma è necessario sgombrare subito il campo dagli equivoci: la norma non è stata pensata per favorire gli operatori online e nemmeno per porgere il braccio alla distribuzione cosiddetta tradizionale. Il vero obiettivo, come messo in evidenza dallo stesso Parlamento europeo che ha dato il via libera al testo, sono i consumatori.

Tutto l’impianto legislativo è volto a fornire maggiori garanzie a chi viaggia, sia che acquisti la vacanza in agenzia sia che la compri su internet.

Qualunque ricaduta sul settore della distribuzione, dunque, è incidentale: niente ‘sgambetti’ intenzionali a nessuna delle due fronde.

Detto questo, le conseguenze sono inevitabili. E tutto il settore dovrà farci i conti.

Il Parlamento europeo ha voluto fornire a chi assembla il proprio pacchetto attraverso i vari link offerti da una Olta le stesse garanzie di chi si fa costruire il proprio viaggio da un’agenzia di viaggi. Non è una semplice questione di definizione: le agenzie online diventeranno a tutti gli effetti organizzatori di viaggio. Questo significa offrire garanzie sul fallimento, riprotezioni e rimborsi proprio come un’adv tradizionale.

Dunque, non ci sarà più nessuna differenza tra pacchetti comprati online o in adv? Dal punto di vista della tutela, l’obiettivo della norma è proprio questo. Dunque, da un lato l’agenzia perderà uno dei suoi storici punti di forza, ovvero le garanzie economiche offerte al cliente.

Ma nel paradigma che vede contrapporsi sicurezza economica (delle adv) e prezzi concorrenziali (del web), anche internet potrebbe perdere qualche punto.

Come ben sanno i distributori ‘vecchio stile’, le assicurazioni economiche costano. Richiedono tempo, personale dedicato, mole di lavoro aggiuntiva e, ultimo ma non meno importante, dispendio di denaro.

Le Olta macinano utili, certo. E magari possono limare un po’ i margini per soddisfare le richieste dell’Unione Europea. Ma è ragionevole pensare che una parte di questi nuovi costi verrà ribaltata sul consumatore finale. Non è una novità: a una maggiore spesa corrisponde un maggiore prezzo finale.

Anche se non era questo il bersaglio finale delle nuove norme Ue, ora si giocherà ad armi pari. E (è il caso di dirlo) senza sconti per nessuno.

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