I segreti dei MillennialsCome portarli in agenzia

Agenzie viaggi
- 26/11/2015 10:10

I segreti dei MillennialsCome portarli in agenzia

Digitali. Imprevedibili. Fluidi.

I Millennials sono un rompicapo quasi irrisolvibile per gli agenti di viaggi, ma diventa un obbligo capire le loro abitudini di consumo per restare competitivi. Perché la Generazione Y (tutti i nati tra il 1980 e gli anni 2000) rappresenta il futuro più vicino: si può e si deve intercettare. Ma in che modo?

La prima cosa da tener presente è che i Millennials amano viaggiare: il 58 per cento di essi ha fatto più di cinque viaggi durante gli ultimi due anni, stando ai dati della ricerca 'Travel Young’ presentata ieri nel corso dell’evento EnVision organizzato da Sabre.

Il 70 per cento prenota direttamente sul sito web della struttura, contro il 37 delle Ota, il 29 via mail, il 21 via telefono e l’11 che si reca in agenzia. L’albergo rimane la forma di soggiorno preferita (42 per cento), oltre alle case di amici, ostelli, b&b ed Airbnb. I Millennials vengono poi molto influenzati dal consiglio degli amici (62 per cento), quasi la totalità legge le recensioni prima di partire e ben il 76 per cento cerca informazioni sui metamotori, “anche se poi solo il 4 per cento sa effettivamente cosa siano”, precisa Lidia Marongiu, consulente dello Studio Giaccardi & Associati – G&M Network, che ha presentato la ricerca.

Come è possibile allora intercettarli? “La prima cosa è creare una mailing list profilata per età e, visto che sono costantemente connessi, è possibile pensare a una campagna Facebook ed Instagram targettizzata. Magari anche geolocalizzata, per fornire servizi ad hoc mentre sono in vacanza”, spiega la ricercatrice.

Altro consiglio, quello di arricchire l’offerta con nuove forme di strutture ricettive: “La Generazione Y cerca lo spirito della scoperta, il bisogno di felicità, la curiosità di luoghi e costumi, il desiderio dell’incontro nella comunità nel viaggi. Adesso sono ragazzi, ma tra qualche anno diventeranno la nuova classe dirigente”.