Carte d’identità elettroniche, scatta l’indagine. Viaggiatrice fermata a Fiumicino

Non si ferma la polemica sulle carte d’identità elettroniche difettose. Dopo l’accusa de Il Messaggero e i successivi chiarimenti della Zecca dello Stato, ora scatta l’indagine della Corte dei Conti, come riporta il Corriere della Sera.

Sotto accusa, le 350mila carte d'identità che il Poligrafico dello Stato avrebbe messo in circolazione con un chip difettoso. Le spese per la sostituzione, secondo quanto calcolato dal quotidiano finanziario, potrebbero superare i 10 milioni di euro.

Intanto, sarebbe emerso il primo caso di un passeggero fermato in aeroporto a causa del documento elettronico difettoso. La viaggiatrice sarebbe comunque riuscita a partire grazie ad altre tessere identificative: tuttavia, al momento del controllo della carta di identità, era stato restituito il messaggio: “Authenticity non validated”. Dettaglio che aveva messo in allarme gli addetti al controllo dei documenti.

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