L'allarme dei balneari: "Il Governo salvi il settore"

I balneari serrano le file e richiedono a gran voce un intervento del Governo per salvare il settore.

"Chiediamo che al più presto sia convocato un tavolo tecnico per il riordino della materia - sottolineano, attraverso un comunicato congiunto, i presidenti di Sib, Fiba, Cna Balneatori, Assobalneari e Oasi -, da realizzare entro il prossimo 15 maggio, così come disposto dalla legge di stabilità".

La nota fa riferimento, nello specifico, alle consultazioni avviate dal premier Letta per il nuovo Patto di Governo 'Impegno 2014'. L'eventuale assenza di interventi e riforme relative al settore balneare, "sarebbe avvertita come colpevole disattenzione - avvertono i sindacati - dalle 30mila imprese balneari italiane nelle quali lavorano 100mila addetti diretti".

Le imprese si aspettano il massimo impegno da parte del Governo per permettere al comparto di uscire da una situazione di crisi che, secondo quanto specificato nel comunicato stampa, sarebbe caratterizzata da incertezza normativa e amministrativa e da un trattamento fiscale penalizzante. A quest'ultimo proposito i balneari ricordano che "solo per le imprese balneari, l'Iva è al 22 per cento invece che al 10, come per tutte le altre imprese turistiche".

Inoltre, viene sottolineata la presenza di "considerevoli, quando non spropositati, addizionali sui canoni demaniali".

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