La solitudine delle agenzie di viaggi

Porta aperta, mascherina e tanta speranza. Queste prime settimane di riapertura sono state dure, durissime, per tutti i dettaglianti. Troppi vincoli per partire all’estero e ancora tanta paura in generale.

"Ho aperto appena la legge l'ha consentito e ho passato i primi 10 giorni in completa solitudine - racconta Daniele Moretti, titolare della Astro Viaggi di Roma nell’inchiesta pubblicata su TTG Magazine di lunedì -. Poi mi sono fatto coraggio e ho richiamato le due dipendenti che lavorano con me, anche se clienti non se ne vedevano, perché era il momento di fare squadra e rimetterci al lavoro”.

Questo mentre il Governo non prendeva decisioni a sostegno del comparto (forse alla fine arriveranno, ma sarà poca cosa).
Una solitudine sotto tanti punti di vista, con timidi scaffali a sostenere le adv. Se togliamo l’Italia di mare e montagna rimane ben poco,  con l’aggiunta dell’obbligo di quarantena (al ritorno) per altre mete.

"Le richieste ci sono - assicura Alberto Bolognesi, responsabile marketing della Home and Away di Pavia -: stamattina un cliente ha chiesto un viaggio in Polinesia per il 2021! Nel complesso è ancora molta la paura, però non ci piangiamo addosso, facciamo più telefonate, siamo attivi sui social e abbiamo ben chiaro il nostro ruolo di consulenti: forse sarà l'alba di un nuovo modo di lavorare”.

Una ventata di ottimismo in un mare di tristezza. Ma in qualche modo bisogna rialzarsi e quel “sarà l’alba di un nuovo modo di lavorare” lascia speranza, fiducia.

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