Roma: a un anno dal primo caso di Covid, alberghi chiusi o vuoti

È trascorso un anno esatto da quando il Covid irruppe a Roma, nell’albergo dove soggiornava la prima coppia di cinesi affetta da Coronavirus su territorio nazionale. Da allora, fatta eccezione per la stagione estiva che ha movimentato il turismo interno, gli hotel continuano a contare assenze e perdite economiche, soprattutto nelle grandi città, in primis la Capitale.

“A oggi quasi il 95% delle strutture sono chiuse in città – riferisce all’Ansa Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, come ripreso da Hotelmag -. Ci risultano aperti circa 80 hotel sui 1.200, il 25-30% dei quali non riaprirà più, perché proveniva da situazioni già difficili. Molti hanno preferito non riaprire da marzo scorso. Siamo l’unico settore in cui tante realtà hanno fatturato zero. I gestori venderanno i locali o restituiranno le chiavi se sono in affitto. Roma, come Milano, Torino, Bologna, Napoli, è stata la più colpita”.

Nell’ultimo periodo, secondo l’associazione, in media le strutture attive hanno avuto il 10-20% delle stanze occupate concentrate nei giorni feriali: “Generalmente gli ospiti – prosegue – sono persone sole che viaggiano per motivi di lavoro o salute, e a queste si aggiungono coppie che vanno in albergo per concedersi un po’ di evasione, e anche perché negli hotel sono attivi i ristoranti”.

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