Confindustria Alberghi: “Viaggi all’estero sì, ma blocco fra regioni. È un paradosso!”

“Ci sono cose che non riusciamo proprio a capire: è possibile andare all’estero per vacanza, ma non spostarsi da una regione all’altra per soggiornare in un albergo. Evidentemente è un paradosso!”. Così Maria Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, reagisce alla notizia che rende possibile spostarsi anche in zona rossa verso porti e aeroporti per viaggiare verso l’estero, mentre le Regioni italiane sono ancora chiuse.

“Già più volte abbiamo chiesto che la prenotazione alberghiera possa costituire un titolo sufficiente per spostarsi tra Regioni. Oggi più che mai crediamo che sia possibile e giusto – continua Colaiacovo -. L’albergo è un luogo sicuro e controllato dove vengono applicati i rigorosi protocolli di sicurezza, capace di offrire uno sprazzo di normalità a chi da ormai più di un anno sta soffrendo la clausura di questa pandemia”.

Confindustria Alberghi parla allora di pregiudizio: “Evidentemente c’è un pregiudizio contro il settore: le seconde case si possono raggiungere, ma gli alberghi dove il monitoraggio è continuo no. Stesso discorso rispetto a quanti possono oggi andare all’estero. Siamo certi che il soggiorno in un albergo in Italia può fornire garanzie analoghe se non superiori”.

L’associazione chiede che si cambi prospettiva: “È il momento di cambiare da subito, già oggi nel confronto Stato/Regioni, e aprire agli spostamenti per i soggiorni in albergo, ricordando che non c’è neppure il problema di controllare la veridicità delle autocertificazioni visto che gli ospiti delle nostre strutture devono essere registrati e comunicati all’autorità di pubblica sicurezza entro poche ore dal loro arrivo”.

Il passaporto Ue
Altro tema è quello del passaporto vaccinale Ue, che l’associazione sostiene e approva, ma che rischia di arrivare in ritardo. “Non possiamo aspettare fino a giugno – conclude Colaiacovo -. È necessario che si cominci sin da subito a definire le regole del gioco per i viaggiatori che si presenteranno alle nostre frontiere con questo tipo di certificazione. Le prenotazioni si fanno oggi e non possiamo aspettare fine giugno per sapere chi potrà venire in Italia perché avremmo già perso una parte importante del nostro mercato. Altri Paesi si stanno già organizzando e proponendo la propria offerta, non possiamo rimanere fermi”.

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