Emerald Collectionesce dalle Maldive: “A Zanzibar stupiremo ancora”

Il lusso di The Emerald Collection ha un nuovo nome: l’Emerald Zanzibar Resort & Spa. È questa, infatti, la struttura che andrà ad arricchire il portafoglio del player italiano, già proprietario di due dei più bei resort delle Maldive: l’Emerald Maldives Resort & Spa e il nuovissimo Emerald Faarufushi Resort & Spa, sull’atollo di Raa, la cui apertura è prevista il 30 settembre.

Il giorno è lo stesso in cui diventerà operativo anche il nuovo gioiello Emerald in Tanzania, un all suite con 250 sistemazioni a Matemwe, sulla costa nordorientale di Zanzibar, affacciato su una spiaggia incontaminata di 5 km.

Una struttura gioiello
“Si tratta di una struttura eccezionale sia per ubicazione, in un punto di costa incontaminato, sia per i servizi - spiega Aldo Scarapicchia, Partner & Managing Director di The Emerald Collection (nella foto) -, tanto che entrerà a far parte del circuito esclusivo dei The Leading Hotels of the World. Un vero e proprio gioiello, che non avrà niente da invidiare ai nostri resort maldiviani”.

Se per il maldiviano Faarufushi si è trattato di un struttura preesistente di lusso nella quale sono stati investiti 5 milioni di dollari per un ulteriore upgrading, l’Emerald Zanzibar “è stato edificato ex novo - precisa Scarapicchia -, con un investimento di diverse decine di milioni di dollari. Obiettivo replicare il livello di servizio di eccellenza assoluta delle nostre proprietà maldiviane”.  Replicata anche la formula Deluxe All-Inclusive, che comprende nella tariffa del soggiorno innumerevoli attività sportive e di terra e la proposta enogastronomica.

Clientela molto diversificata
Proposta che si declinerà in quattro o cinque ristoranti dando spazio anche alla cucina peruviana per venire incontro alle esigenze di una clientela sempre più diversificata.
“Ormai - conferma il nostro interlocutore - parliamo di clienti di 40 nazionalità diverse: una diversificazione che ci ha consentito di reggere bene l’urto delle varie crisi, da quella pandemica a quella bellica, compensando il blocco di certi mercati con l’accelerazione da parte di altri".

E le cifre gli danno ragione: alle Maldive nel 2021 il tasso di occupazione media è stato dell’80%, per poi salire all’85 nei primi due mesi del 2022 e assestarsi di nuovo all’80% a marzo, “a causa del contraccolpo della guerra. Contraccolpo che però, come vede, abbiamo ammortizzato molto bene”.

"Il segreto? Stupire sempre"
Il segreto è quello di continuare a investire in sempre nuovi plus che sappiano stupire i clienti: “Alle Maldive ci troviamo a dover competere con i grandi gruppi - ammette Aldo Scarapicchia -, per questo dobbiamo sempre inventarci qualcosa di nuovi sul fronte dei servizi, con migliorie costanti che soddisfino anche i repeater”.

Repeater che promette il manager, non rimarranno delusi nemmeno dal Faarufushi: “Il suo servizio – annuncia - sarà ancora superiore a quello dell’Emerald e anche la posizione è unica, circondato com’è da una laguna molto estesa, un vero e proprio acquario naturale, senza isole abitate nelle vicinanze. Un ritorno alle Maldive del passato, a quella dimensione esotica che ha fatto la fortuna dell’arcipelago”.

Servono più voli diretti
Arcipelago cui anche gli italiani tornano a guardare: “Unico neo - conclude Scarapicchia - è la scarsità di voli diretti dall’Italia. Al momento, infatti, abbiamo solo Neos che vola una volta alla settimana; per fare il vero e proprio rimbalzo occorrerà tornare almeno alla situazione dello scorso anno, quando i collegamenti dalla Penisola erano otto”.

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