Il miracolo italiano

“Registriamo una stagione positiva, ma non bisogna abbassare la guardia. I problemi di questo Paese sono quelli di sempre: noi la nostra parte la facciamo, è il settore pubblico che manca”.

È in questa frase di Gino Acampora, titolare di Acampora Travel, la sintesi della situazione del turismo inbound nel BelPaese nell’estate del 2015.
Che non è tutto rose e fiori, anzi.
“A maggio e giugno abbiamo visto spiagge vuote su tutto l’Adriatico – dice Mally Mamberto, titolare di Mamberto Viaggi e presidente del consorzio Incoming Italia -. Riempiremo agosto grazie agli italiani, mentre gli stranieri hanno cambiato la stagionalità: scelgono settembre e ottobre. O, almeno, lo speriamo”

Una buona stagione
“Siamo molto soddisfatti – conferma Sandro Saccoccio, responsabile marketing di Gartour -. Abbiamo risultati positivi un po’ da tutti i mercati, complice anche la debolezza dell’euro sul dollaro che ci rende particolarmente competitivi su molti bacini”. La debolezza valutaria fa sentire i suoi risultati anche in casa Florencetown: “Abbiamo avuto una crescita del 20 per cento delle prenotazioni dai mercati legati al dollaro – conferma il contitolare Urbano Brini – Una stagione davvero positiva”.

Ad aiutare l’estate italiana, dice Mario Riontino, contitolare di Bisanum Viaggi, è anche però la situazione di crisi internazionale che ha visto lo stop del Nord Africa e la contemporanea incertezza sulla situazione in Grecia. “Ad agosto la Puglia è praticamente in sold out – racconta -. Noi stessi quest’anno, almeno per quanto riguarda le nostre strutture, abbiamo venduto circa l’80 per cento delle disponibilità a prezzo pieno”.

Che l’andamento positivo dell’estate in Italia dipenda dalla situazione internazionale, lo fa notare anche Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours: “Con la crisi del Mediterraneo, fra Nord Africa e Grecia, anche se per aspetti diversi, l’Italia e la Spagna stanno vivendo una buona stagione”.
Una buona stagione, ma senza eccessi: “Non abbiamo registrato quel boom che ci saremmo aspettati - ammette Mamberto -. Quello che è certo è che a patire di più sono le famiglie, gli hotel 3 stelle e i residence. Sui livelli alti, non c’è sofferenza e gli hotel sono pieni”.

La novità di quest’anno è l’arrivo di molti individuali. “Abbiamo avuto una grande crescita di prenotazioni per itinerari individuali, fortemente customizzati, sulle nostre destinazioni storiche” dice Tiziana Caiazzo, responsabile dipartimento incoming per Gialpi. Un trend che viene confermato anche da Gartour: “Registriamo un incremento di individuali - dice Saccoccio -, tanto che forniamo anche soltanto servizi a terra a chi sceglie di muoversi con voli di linea”.

L’immagine del Paese
Nessun turbamento per le ultime vicende che hanno coinvolto Roma, Pompei e, in definita, l’immagine del Paese.

“Mi fanno arrabbiare certe cose – dice Acampora -; soprattutto gli scioperi, che danneggiano davvero i turisti che magari hanno solo un giorno per vedere alcune cose. Ma devo dire che da parte dei nostri corrispondenti internazionali non c’è stata nessuna richiesta di chiarimenti o allarme: è stata una questione mediatica, nulla più”.

Sulla stessa linea anche Mally Mamberto: “Nessun allarme e nessuna telefonata da parte dei t.o. internazionali –dice -: da un lato, ci hanno fatto l’abitudine, dall’altro, fanno sciopero pure loro. Senza contare che, soprattutto per quanto riguarda il caso Roma, la vedo come una questione politica più che come un problema reale”.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana