Referendum costituzionale: cosa cambierà per turismo e trasporti

La riforma costituzionale che si andrà a votare con referendum nel prossimo mese di ottobre tocca anche il turismo.

All’interno del pacchetto di riforme, infatti, rientra anche un ‘ritocco’ del Titolo V, cioè quello legato alla distribuzione delle funzioni fra Stato e Regioni.

Nel 2001, con la precedente riforma costituzionale, 20 settori di attività erano diventati ‘materia concorrente’ fra Stato e Regioni, mentre il turismo era passato alla competenza esclusiva degli enti territoriali. Fra le materie cosiddette concorrenti, anche le infrastrutture strategiche e le gradi reti di trasporto, che con la riforma costituzionale tornerebbero di competenza unica dello Stato.  

Discorso differente per il turismo: "lo Stato potrà definire i principi generali e comuni, probabilmente con una legge quadro nazionale, mentre le Regioni si occuperanno delle norme di dettaglio" dice Armando Cirillo, ex consigliere del ministro del Turismo. Gli investimenti sul turismo saranno invece di competenza sia dello Stato che delle regioni.

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