Cala la spesa per le vacanze:la prova più difficile del turismo

È un fenomeno che, se confermato, potrebbe mettere a dura prova gran parte della filiera turistica, dalle compagnie aeree fino alle agenzie di viaggi. Gli italiani spendono sempre di meno per viaggiare: e se da un lato reggono bene sia il business del lusso che i viaggi low cost, a perdere quota è proprio la fascia di mezzo, quella che garantisce un buon compromesso tra volumi e margini.

Le notizie di un calo delle presenze stanno arrivando un po’ da tutte le spiagge italiane, con operatori che parlano di cifre al ribasso dal Veneto alla Versilia, fino alla Sardegna.

A mancare, afferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca (nella foto) a corriere.it sono soprattutto inglesi e tedeschi.

Una questione di target
Le cifre parlano chiaro: la durata media dei soggiorni resta invariata, 10 notti. A calare è la spesa complessiva e non di poco: gli italiani hanno sborsato il 9,5% in meno tra viaggio, alloggio e ristoranti.

Buone notizie arrivano dalle località più rinomate e costose, sottolinea ancora Bocca. E anche i viaggi a basso costo mantengono l’appeal. “Quello più penalizzato è il turista di mezzo - conclude il presidente - che rinuncia a partire”.

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