Balneari nel decreto milleproroghe: la strategia del Governo

Mentre è ancora in forse la competenza sui balneari, forse in fase di trasferimento da Ministero guidato da Daniela Santanchè a quello del Mare, sotto l’egida di Nello Musumeci, si fa strada nelle forze di maggioranza l’idea di utilizzare il decreto Milleproroghe per rimandare ancora una volta la scadenza delle attuali concessioni balneari.

È quanto emerso nel corso di una un’assemblea organizzata dal Sib-Confcommercio in Sicilia, alla quale sono intervenuti i parlamentari Salvo Pogliese e Manlio Messina (Fratelli d’Italia), Anastasio Carrà (Lega) e Marco Falcone (Forza Italia), oltre al presidente nazionale del Sib Antonio Capacchione.

Secondo quanto riporta Mondo Balneare, il piano delle forze di maggioranza per salvaguardare le diecimila imprese balneari italiane, dopo che la legge sulla concorrenza voluta dal precedente governo di Mario Draghi ha imposto di riassegnarle tramite gare pubbliche entro il 31 dicembre 2023, sarebbe quello di inserire nel decreto Milleproroghe uno slittamento della scadenza, che sarebbe prolungata fino al 2033.

D’altro canto, migliaia di imprese balneari hanno investito facendo affidamento sulla scadenza al  2033, come riportato sui titoli concessori rilasciati dalle amministrazioni comunali e poi cancellata dalla legge sulla concorrenza voluta dal governo Draghi. Il rischio, se davvero venissero applicate le disposizioni della riforma Draghi, che ha ridotto tale scadenza di dieci anni, è che le imprese facciano ricorso.

La maggioranza sta dunque cercando un compromesso, prendendo più tempo per studiare una via di uscita alternativa dalla direttiva europea Bolkestein.

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