Roma, alberghi in rosso nonostante la ripresa del turismo

Il turismo a Roma accorcia le distanze con i numeri pre-Covid. Ma lo stop dei primi mesi del 2022 e ora i costi proibitivi dell’energia rischiano di pesare eccessivamente sulle strutture ricettive della Capitale. Che, secondo le previsioni dell'Ebtl, chiuderanno l’anno con circa 15 milioni di arrivi, recuperando il 77% dei flussi del 2019.

“Da aprile - sottolinea l’assessore capitolino al Turismo, Alessandro Onorato - Roma sta vivendo una golden age del turismo. Cresce il numero di turisti, ma cresce anche il fatturato medio per stanza”. Una congiuntura favorevole che “consente alle aziende di creare redditività sana e avere la capacità di reivestire nella qualità dei servizi, anche se - osserva Onorato - il tema del costo dell’energia, che oggi è la vera emergenza, rischia di prosciugare i guadagni della ripresa”.

Strada ancora in salita
Che per le imprese del ricettivo la strada sia ancora in salita lo sostiene anche il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli. “Se guardiamo all’anno nel suo complesso siamo in negativo non solo per i numeri delle presenze, ma anche per i costi di gestione, che sono aumentati in maniera drammatica. Non solo quelli dell’energia, ma anche quelli relativi ai generi alimentari e ai costi delle lavanderie, che registrano incrementi tra il 25 e il 30%. Questo significa che, per il terzo anno consecutivo, molte aziende chiuderanno con i bilanci in rosso”.

Amina D’Addario

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