Turismo natura, l'alternativa del Marocco

“Il prodotto di punta continua a essere quello dei city break, ma per conquistare un target trasversale di clientela puntiamo a rafforzare anche altri segmenti di mercato, dal naturalistico al balneare, fino a quello sportivo”.

Jazia Santissi, responsabile per l’Italia dell’Ente Nazionale per il turismo del Marocco, non intende lasciare nulla di intentato per rafforzare lo share del turismo italiano sulla destinazione.

Primo punto della nuova strategia, l’investimento sul turismo natura. “Il messaggio che intendiamo diffondere quest’anno - spiega - è che il Marocco è tra le principali mete ecosostenibili del Mediterraneo ed è per questo che proponiamo agli italiani esperienze di contatto diretto con le popolazioni locali".

Quindi un tipo di turismo rurale e naturale con escursioni in montagna e itinerari in bicicletta, circuiti culinari, pernottamenti nelle case degli abitanti, corsi di cucina e di tadelakt. "Di fatto - specifica la direttrice - veniamo incontro a un interesse che c'è già, e va rafforzandosi sempre più. Un interesse che spinge i visitatori a cercare destinazioni lontane dal turismo di massa, come possono essere la regione del Souss Massa Draa e le città berbere dell’Anti Atlante, oppure i piccoli villaggi sull’Atlantico, come Mirleft, Taghazout e Oualidia. O, ancora, il Nord del Paese, con Tangeri, Tetouan e Asilah".

Nel 2016 Marrakech ospiterà la prossima edizione della conferenza Onu sul clima, che sarà il proseguimento logico e operativo della conferenza parigina e un’occasione per sviluppare i metodi in materia di adeguamento nei confronti dei cambiamenti climatici.

Stefania Galvan

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