L'appello di Wttc ai governi: "Non chiudete le frontiere"

“La chiusura delle frontiere, che mette a repentaglio la libertà di viaggiare, non è la risposta giusta ai problemi di sicurezza”.

Risuona forte l’appello di David Scowsill, presidente e ceo del Wttc, dal palco del Global Summit annuale dell’associazione, a Dallas. “Oggi più che mai - continua - i leader mondiali hanno bisogno di stare e agire insieme, anche con il sostegno del settore turistico. Dobbiamo evitare una reazione eccessiva da parte dei governi”.

Scowsill ha poi ricordato ai delegati l’impatto della decisione degli Stati Uniti di chiudere i confini dopo gli attacchi dell’11 settembre 20011, un atto che secondo il Wttc ha portato a “un decennio perduto” di entrate turistiche, che secondo le stime dell’associazione è costato al Paese qualcosa come 600 miliardi di dollari.

Resta, però, una domanda cruciale: come possiamo tutelare i nostri confini, pur mantenendo le stesse frontiere aperte sia per i viaggiatori d’affari, sia per i turisti? La risposta di Scowsill è una sola: il rafforzamento della cooperazione internazionale. “Il problema - conclude - si può combattere solo con un miglior utilizzo della tecnologia che porti a una comunicazione più efficace tra i governi e a un impegno alla condivisioni dei dati, cosa che potrà accadere solo con uno sforzo concertato a livello internazionale”.

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