Virus: le diverse misuredei Paesi dell'Europa

I Paesi del mondo si attrezzano per affrontare l’emergenza Coronavirus in ordine più a meno sparso, ognuno approntando misure differenti fra le quali è difficile districarsi. Anche nella stessa Europa le soluzioni adottate sono le più disparate: dalla Francia che chiude le scuole ma non rinvia le elezioni al Regno Unito che non sta prendendo particolari precauzioni.

In Francia, si legge su Il Post, con il discorso di ieri sera il presidente Emmanuel Macron ha annunciato la chiusura da lunedì di asili, scuole e università e ha raccomandato agli anziani di uscire il meno possibile. La federazione calcistica francese ha anche sospeso tutti i campionati e gli allenamenti, compresi quelli della Serie A francese.

In Germania il governo non ha ancora preso misure particolarmente restrittive. Si stanno muovendo soprattutto i governi dei vari land in cui è diviso il territorio. Il ministro della Sanità Jens Spahn ha raccomandato di rinviare o cancellare gli eventi pubblici.

Il Regno Unito, unico Paese del Vecchio Continente che continua ad avere voli da e per gli Usa, non ha preso particolari provvedimenti: scuole aperte e eventi senza problemi. Il primo ministro Boris Johnson ha comunque ammesso che la diffusione del coronavirus sarà “la crisi sanitaria peggiore della nostra generazione”, e ha incoraggiato chi mostra i sintomi del contagio a stare a casa. Inoltre si consiglia alle scuole di cancellare le gite scolastiche, mentre agli anziani si raccomanda di non fare viaggi in crociera.

Ieri sera il governo centrale della Spagna ha raccomandato la chiusura di tutte le scuole per due settimane, e al momento la maggior parte delle comunità locali ha accolto la misura. Alcune comunità hanno inoltre preso decisioni ancora più restrittive: a Madrid sono stati chiusi musei, teatri e cinema. A partire dalle prime ore di venerdì la Catalogna ha isolato quattro paesi in cui è stato identificato un focolaio del coronavirus. In tutto le restrizioni riguarderanno 70mila persone e dovrebbero durare due settimane. Inoltre la prossima settimana il parlamento spagnolo sospenderà le sue attività.

Giovedì il governo del Belgio ha approvato le prime norme per limitare la diffusione del coronavirus. Da venerdì a mezzogiorno sono state chiuse le scuole, che dovranno garantire però il servizio per i genitori che non hanno altre soluzioni per poter continuare a lavorare; saranno inoltre sospese tutte le attività ricreazionali, sportive e culturali. Agli anziani è stato raccomandato di rimanere in casa.

La Danimarca è stato uno dei primi paesi europei a prendere misure simili a quelle dell’Italia, mercoledì sera. Fra le restrizioni la chiusura per due settimane di scuole, università e musei, mentre sono stati sospesi dal servizio i dipendenti pubblici che non hanno incarichi essenziali. Tutti gli eventi al chiuso che prevedono più di 100 partecipanti sono stati cancellati. Gli spostamenti all’esterno e l’utilizzo dei trasporti pubblici devono essere limitati.

Da giovedì sera scuole e università sono state chiuse anche in Irlanda, mentre il governo ha vietato tutti i raduni di più di 100 persone al coperto e di 500 persone all’aperto. Ieri sera il primo ministro del Portogallo Antonio Costa ha annunciato la chiusura per due settimane di scuole università di ogni ordine e grado e ci saranno restrizioni per evitare assembramenti agli ingressi di ristoranti e negozi. La Grecia già da tre giorni ha deciso di sospendere le scuole fino alla fine di marzo, così come la Romania e la Polonia.

Nei Paesi Bassi giovedì sera sono stati vietati gli eventi pubblici con più di 100 partecipanti, fra cui quindi partite di calcio, concerti e conferenze. Il governo ha incoraggiato a lavorare da casa chi può farlo, e consigliato agli anziani di limitare i propri spostamenti. Per il momento scuole e università rimarranno aperte. In Svezia non sono state prese particolari misure, a parte il divieto di assembramenti da più di 500 persone.

La Slovenia ha limitato le frontiere aperte con l’Italia e chiuso le scuole a partire da lunedì. In Slovacchia giovedì è stato dichiarato lo stato di emergenza: sono state chiuse le scuole e cancellati tutti gli eventi culturali, mentre i voli internazionali sono sospesi. I negozi dovranno chiudere nel weekend, ad eccezione degli alimentari e delle farmacie.

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