La denuncia della Ue: oltre 200mila gli europei ancora bloccati all'estero

Joseph Borrell, Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, ha parlato di “oltre 200 mila europei bloccati all’estero” a causa dell’emergenza coronavirus.

Come riportato dal Corriere della Sera, solo la settimana scorsa la presidente tedesca della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva parlato di “oltre 100mila uomini, donne e bambini hanno espresso il desiderio di tornare il prima possibile”, promettendo di “aiutarli a rientrare a casa”.

In effetti, i voli annunciati dalla Commissione europea avrebbero dovuto essere 13, da realizzarsi in collaborazione con le autorità diplomatiche nazionali per recuperare europei da Egitto, Marocco, Filippine, Tunisia, Argentina, con voli per tremila posti. Altri aerei speciali erano in preparazione da Perù, Maldive, Mongolia e da molti Paesi africani.

Ma attualmente Borrell ha ammesso che non è facile gestire un numero così grande di passeggeri in rientro, e che “serve coordinamento poiché ci sono alcuni Paesi sui quali nutriamo preoccupazioni”.


I voli speciali predisposi dall’Ue risolvono il problema solo in parte. “Le capacità che abbiamo non sono concepite per centinaia di migliaia di persone; il lavoro deve essere fatto dalle compagnie aeree. Ma sempre più questi voli sono scarsi perché le compagnie hanno gli aerei a terra e perché gli spazi aerei vengono chiusi”.

Dal canto loro, le compagnie aeree hanno moltiplicato le cancellazioni dei voli anche per motivi economici lasciando a terra masse di europei.

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