Il grido d'allarme delle agenzie spagnole: "Servono aiuti statali o non ce la faremo"

La mancanza di aiuti pubblici alle piccole agenzie di viaggi porterà in Spagna alla scomparsa di quasi la metà dei punti vendita esistenti prima della pandemia. Come riportato da Preferente, secondo l'amministratore delegato di Nautalia Viajes, Rafael García Garrido, si passerà da circa 9mila punti vendita a circa 5mila a causa delle chiusure dovuta alla crisi.  

In Spagna il settore impiega direttamente circa 65mila persone che sono state fortemente colpite dalla crisi e che continuano a diminuire. "Le agenzie di viaggio sono le grandi dimenticate in Spagna - lamenta García Garrido -. Prima della crisi le agenzie fatturavano circa 20 milairdi di euro, e c'è stato un calo di circa 18miliardi 500 milioni di euro, oltre il 90 per cento”, spiega il direttore generale di Nautalia dopo aver specificato che chiuderà circa il 40 per cento dei punti vendita.  

García Garrido sottolinea che l'aiuto pubblico non rimborsabile che è stato dato in altri paesi “non c'è né è previsto”, poiché i salvataggi "sono prestiti e non aiuti diretti”. Il dirigente chiede anche di ridurre l'Iva al 4 per cento per ‘generare movimento’.
"Abbiamo un margine molto basso, di poco superiore all'1 per cento ed è necessario anche favorire i consumi", quindi i governi devono essere direttamente coinvolti, cosa che fino ad ora non è avvenuta.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana