Stati Uniti in corsa Il traino sull'autunno

Niente di nuovo sotto il sole, anche nel post pandemia. Gli Stati Uniti, una delle destinazioni che da sempre trainano le vendite a lungo raggio sul mercato italiano, continuano la loro corsa e anche nel periodo autunnale fanno ipotizzare numeri in crescita. Forse è per questo che gli operatori continuano a puntarci, rinnovando la programmazione come nel caso di Utat Viaggi o stringendo nuove alleanze con i player del settore alberghiero, come è avvenuto per Gb Viaggi.

A riconferma del fatto che siano proprio gli Stati Uniti il motore della ripresa del turismo mondiale anche i dati diffusi dal Wttc, che evidenziano come il contributo degli Usa al Pil del settore viaggi e turismo sia aumentato nel 2022 del 16,9%, raggiungendo i due trilioni di dollari. La crescita può essere attribuita alla ripresa della domanda da parte dei visitatori stranieri e alla loro maggiore spesa, aumentata secondo HotelsMag.com di oltre il 150% su base annua. La spesa dei visitatori nazionali, invece, ha quasi raggiunto i livelli pre-pandemia.

Secondo ForwardKeys c’è stato poi un incremento del 13% anche nei viaggi in uscita dagli Stati Uniti, e anche l’Italia ha fortemente beneficiato la scorsa estate dei flussi provenienti dagli States. E’ stato proprio questo mercato infatti a registrare numeri in forte crescita e a contribuire in modo determinante a far crescere la marginalità nelle casse di operatori e albergatori. Un fattore fondamentale per sostenere il nostro incoming e compensare le incertezze che ancora minano la ripresa dei mercati asiatici e il calo di alcuni tradizionali bacini di riferimento, come quello tedesco.

Come se non bastasse, è Cirium a confermare che il trend proseguirà anche nei mesi a venire, con gli arrivi  dei turisti statunitensi in Europa destinati ad aumentare ancora anche durante l'autunno grazie all'incremento di collegamenti settimanali diretti dagli Usa all’Europa previsti per il mese di settembre.
La crescita rispetto al 2019 dovrebbe essere del 3,5% e a servire destinazioni europee saranno 43 scali negli States, due in meno rispetto a settembre 2019, ma con più voli e fino a 3.894 partenze settimanali.

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