Renato Martellottie il futuro di InViaggi

Renato Martellotti da Terni, uno che non si nasconde mai. Uno che anche quando le cose girano al contrario rimane un imprenditore con la voglia di crescere. Uno che di fronte alle crisi di presenze su Tunisia ed Egitto dice: “Possiamo farcela”.

Presidente, altra stagione difficile per il mondo del tour operating?
Il blocco delle vendite sulla Tunisia ha spinto al ribasso anche l’Egitto e il Kenya ha sofferto tanto. Ma nei prossimi 3 anni InViaggi tornerà a crescere.

Restano Spagna e Grecia.
La Grecia dopo i problemi politici ha rialzato la testa e ora funziona bene anche nelle prime settimane di settembre. Spagna soddisfacente, ma senza grandi picchi.

L’esercizio 2015 come si chiuderà?
In flessione rispetto al 2014 (ricavi per 60 milioni di euro, ndr). Tanti Paesi in sofferenza, se pensa che solo nel 2008 avevamo una cifra d’affari di 115 milioni di euro.

Però avete migliorato la marginalità e le svendite sono finite…
Senza dubbio il margine sul venduto è in crescita e tutto il mercato non si è fatto male con i soliti ribassi dei prezzi.

Qualcosa di svenduto si è visto però.
Solo un operatore ha esagerato, ma non amo fare polemiche.

L’abbinamento charter-villaggio resiste?
Resiste malgrado tutte le difficoltà. Perché la domanda per il tutto compreso non finirà mai, mi creda.

Radio mercato dice che InViaggi finirà presto dentro la ‘pancia’ di Eden. Conferma?
Confermo contatti con possibili acquirenti. Penso a strategie di ampio respiro con Eden che ha un suo progetto di sviluppo ben definito.

La sensazione è che qualcosa si sta muovendo. A Pesaro lavorano da tempo a questo piano. Non è più un segreto.

Twitter@removangelista

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