Alpitour e Alitaliaalla corte di Alibaba

Tour operator
- 10/02/2017 09:56

Alpitour e Alitaliaalla corte di Alibaba

Mani che stringono altre mani e una lunga fila di persone a cui prestare attenzione, anche solo per pochi istanti. Rodrigo Cipriani Foresio, managing director per il Sud Europa di Alibaba Group, è l'uomo con cui tutti i tour operator italiani vorrebbero parlare. E Alpitour e Alitalia sono tra i primi grandi player che aprono le trattative con il gigante cinese. E altri del calibro di Uvet, Bluvacanze e Trenitalia seguiranno a ruota.

Tutti i nomi dei player in prima fila
L'accordo tra Enit e Alibaba siglato ieri al Mibact è ormai cosa fatta, ma il lavoro di Cipriani è appena agli inizi. "Abbiamo parlato con Alpitour, con Uvet, con Bluvacanze, domani parleremo con Trenitalia e probabilmente la prima compagnia aerea a sottoscrivere un accordo con noi sarà Alitalia - spiega -. Attualmente non ci sono ancora aziende italiane del turismo che operano su Alitrip (la piattaforma dei viaggi parte dell'ecosistema di Alibaba, n.d.r.), ma tutti i tour operator con cui abbiamo avuto contatti si sono dimostrati interessati ad aprirsi una strada nel mercato cinese".

Del resto, nota il manager, quello del Paese del dragone, "è un mercato che muove numeri giganteschi se solo pensiamo che nel 2015 Alitrip ha fatto viaggiare oltre 50 milioni di cinesi".

I prodotti dei t.o. in vetrina
Una platea sconfinata a cui le aziende turistiche del Made in Italy potranno ora arrivare avvalendosi del supporto dell'Enit che, proprio su Alitrip, attiverà l'Italian National Pavilion. "La parte superiore della pagina - illustra il consigliere d'amministrazione dell'Agenzia Fabio Lazzerini - veicolerà contenuti editoriali dinamici, che non potranno rimanere online per più di due giorni. La parte inferiore ospiterà i prodotti dei tour operator e degli alberghi coerenti con il piano promozionale".

A suggellare l'accordo arrivano anche le parole del ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “La Cina non è un mercato come tutti gli altri sia per ragioni numeriche, sia per il grande amore dimostrato da questi turisti. Il nostro dovere, quindi, è quello di moltiplicare i luoghi in grado di attrarli".